Il Tar dà ragione al territorio sulla nocciola, Cirio: "Sentenza che difende giuridicamente il nome Langhe"

Può dirsi conclusa la bagarre, che aveva raggiunto anche gli studi di Che Tempo che Fa con Luciana Litizzetto, sulla nocciola delle Langhe. La Nocciola Piemontese, una delle più pregiate, è così salva. Va via dal registro vivaistico nazionale la dicitura Tonda Gentile Langhe che, leggendo quanto indicato nella sentenza, avrebbe potuto sfavorire pratiche commerciali scorrette, idonee ad indurre il consumatore a confondere la provenienza delle nocciole.

A stabilirlo è il Tar del Lazio che ha così accolto il ricorso presentato da oltre cento comuni delle colline Piemontesi, intenzionati a salvaguardare la propria terra e l’unicità dei suoi prodotti.

La bagarre è durata quasi due anni. Nell’ottobre 2016 era stato infatti approvato dal ministero per le politiche agricole il registro in cui la dicitura Langhe indicava un tipo di nocciola, così da concedere l’uso del nome in qualunque altra parte d’Italia.

La notizia della sentenza è stata divulgata questa mattina da Alberto Cirio, tramite conferenza stampa alla presenza di tutti gli attori che hanno lottato per difendere la preziosa nocciola.

Ha dichiarato l’europarlamentare: ”Si tratta di una sentenza vitale, che ci apre una prospettiva nuova nella valorizzazione della nocciola delle Langhe e che difende giuridicamente  il nome Langhe. La cosa era ingiusta sotto diversi punti di vista. Mai saremo però risarciti del tempo utilizzato in questa battaglia, la cui conseguenza naturale è questa”.

Ad aver seguito la procedura l’avvocato albese Roberto Ponzio. “Oltre ad essere orgoglioso di questo risultato, sono però dubbioso sulle modalità di gestione. Perché non è stato risolto tutto in termini politici?”.

Le buone notizie sembrano non finire. Entro la fine dell’anno potrebbe prendere forma la menzione aggiuntiva delle Langhe che andrebbe ad inserirsi all’interno dell’Igp Piemonte.