La prestigiosa sede della Fondazione Amleto Bertoni e le curate sale espositive diventano, proprio nel mese del rinomato Settembre Saluzzese , il luogo ideale dove ricordare, attraverso una scelta carrellata di opere create in quasi cinquant’ anni di attività, un grande artista saluzzese quale è stato Pino Roasio. Roasio, già sui banchi della scuola elementare ebbe la sua prima e facile celebrità.
Il prof. Francesco Costa lo faceva lavorare molto mentre ,un po’ più tardi, un altro professore, artista anche lui, il prof. Calliero, a scuola serale cominciò a lodarlo e spronarlo nella sua passione proprio per l’abilità nel disegno. Ma certamente, nonostante le traversie riservategli dalla vita, gli furono di stimolo e di grande insegnamento la frequentazione dello studio di Giulio Boetto, prima, il susseguente sodalizio con Giacomo Perotti a Cuneo e la revisione in ordine alla trattazione della luce nei propri oli derivata da vari soggiorni in Liguria e dall’osservazione dei lavori del grande divisionista di Acceglio Matteo Olivero.
Così come a metà Ottocento, artisti quali Antonio Fontanesi e Giuseppe e Filippo Palizzi avevano dato nuovo impulso al paesaggio, non più visto come una quinta teatrale ma come il protagonista assoluto della scena, e iniziarono una lenta ricerca sulla libertà della pennellata, con Roasio si ebbe un passaggio ulteriore: i dipinti iniziarono a mostrare, rispetto ai suoi maestri, una maggiore spregiudicatezza e varietà di colori, una maggiore libertà, non tanto nella scelta del soggetto quanto nel modo di interiorizzarlo e di sprigionarlo sulla tela. Vicino all’estetica del secondo Romanticismo e del Simbolismo,ma anche alla lezione di una sorta di impressionismo, il suo lavoro apparirà sempre più pregnante, condotto con la calma di una visione del tutto personale e dove la luce avrà un ruolo sempre più importante -seppur non portante- riuscendo a fondersi in colori accesi come mai nella pittura subalpina. Credo che questa sia l’innovazione più forte dell’artista, ossia l’esser riuscito a far vivere di vita propria i tanti capolavori realizzati che tornano in questa esaustiva rassegna per ricordare e rivalutare un grande Piemontese del secolo scorso.
La mostra “Omaggio a Pino Roasio”, fortemente voluta dal nipote Vito Balducci, ha il patrocinio di: Fondazione Amleto Bertoni, Comune di Saluzzo, Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Move ed il contributo della Fondazione Cr Saluzzo.
Orari di apertura: venerdì, sabato e lunedì 15/19; domenica 10/12,30 – 15,30/19.
Ingresso libero. Mostra a cura di Giorgio Barberis
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