Al via il nuovo anno scolastico e le prime riunioni. La scuola è iniziata lo scorso lunedì 10 settembre e, con essa, i primi confronti con gli insegnanti, in particolare per le famiglie dei bambini che iniziano il nuovo percorso.
E' il caso di un bimbo iscritto alla prima elementare alla Primaria di Fontanelle di Boves. Ieri la sua mamma, la signora Re, avrebbe dovuto presenziare ad una riunione alle 16, alla quale si è regolarmente presentata. Ma, ci ha detto, non le è stato permesso di entrare.
E' lei stessa a raccontarci cosa è successo: "Ieri c'è stata la riunione di mio figlio, che quest'anno ha iniziato la prima elementare. Da un lato c'è l'entusiasmo per i primi giorni di scuola dei più piccoli, dall'altra, invece, l'ansia di noi genitori che abbiamo tante cose a cui pensare, tra il materiale da comprare, le nuove maestre da conoscere, riorganizzare le giornate in base all'orario scolastico ecc... le riunioni servono proprio a questo: per parlare di tutte queste cose con le insegnanti ed è proprio quello che volevo fare anch'io, andando con le altre mamme alla riunione. Ma quando sono arrivata davanti alla scuola con mia figlia più piccola di sette mesi non mi è stata data la possibilità di entrare nella scuola e mi è stato riferito nonostante la mia insistenza che i bambini non erano ammessi nella scuola!
A questo punto mi chiedo come possa fare una madre che allatta il suo bambino e quindi non può allontanarsi per più di un'ora o che per altri motivi non ha nessuno a cui poter lasciare il proprio figlio, o meglio semplicemente vuole portare il proprio figlio con sè. Io capisco che in molte scuole vige la regola che i bambini più grandi non possano partecipare alle assemblee scolastiche perché possono disturbare, ma un bambino di pochi mesi che fastidio può dare?
Non manca un amaro sfogo finale: "Viviamo in una società dove non c'è più tolleranza, dove nessuno va più incontro a nessuno, dove sei hai dei figli nella maggior parte dei casi cercano di lasciarti a casa dal lavoro perché diventi un peso e adesso neanche più a scuola sono ammessi! A questo punto credo che dovremmo farci qualche domanda sul perché in Italia si fanno sempre meno figli".
Abbiamo contattato la dirigente Bianca Maria Anigello, che ci ha confermato che si tratta di una regola esistente da anni, valida per tutti senza possibilità di eccezione.
"E' un problema di vigilanza - spiega. Purtroppo ci siamo dovuti scontrare con la maleducazione di alcune persone, che portavano i figli e li lasciavano a giocare in cortile o, come successo, affidavano i figli alle collaboratrici scolastiche mentre parlavano con le insegnanti. I bambini, a scuola, sono sotto la nostra responsabilità. E se si facessero male mentre scorrazzano in cortile o salgono e scendono dalle scale? Qui si tratta, lo capisco, di un caso diverso, ma la regola non può ammettere eccezioni o fare dei distinguo. So che possiamo sembrare rigidi e che creiamo dei disagi, ma abbiamo apportato un correttivo: diamo la possibilità ai genitori di concordare un appuntamento con gli insegnanti al di fuori degli incontri calendarizzati, in modo da dare la possibilità a chi non ha nessuno a cui lasciare i bambini di organizzarsi".





