Attualità - 19 ottobre 2018, 16:34

Alba, la Fondazione Mermet vicina ad acquistare lo storico sferisterio

Siglato il compromesso, a giorni il rogito per il passaggio di proprietà alla onlus costituita per restituire alla città il tempio della pallapugno

Chiusi da due anni i cancelli dello storico impianto sportivo albese

Chiusi da due anni i cancelli dello storico impianto sportivo albese

Per ora siamo al “compromesso”, siglato lo scorso 11 ottobre di fronte al notaio Lucia Cotto. Ma a giorni, già entro la metà di novembre, dovrebbero arrivare le firme sul rogito che consentirà alla Fondazione Sferisterio Mermet di diventare definitivamente proprietaria dello storico impianto sportivo di via Toti, restituendo così alla città quello da sempre è considerato il tempio della pallapugno.

Protagonista dell’operazione, insieme all’attuale proprietario dell’impianto, l’imprenditore di Castellinaldo Giovanni Toppino, è proprio la onlus che un gruppo di appassionati del balon albese ha costituito lo scorso 28 aprile e reso operativa da settembre proprio per restituire alla capitale delle Langhe l’impianto costruito nel 1855 su progetto dell’architetto Giorgio Busca, allora sindaco della città, grazie a un finanziamento (2mila lire) erogato dall’avvocato Alessandro Mermet, di cui lo stabile porta ancora il nome.

Vincolato alla pratica sportiva da una servitù posta sin dalla sua edificazione a favore del Comune, nel gennaio 2016 l’impianto fu chiuso per motivazioni che l’attuale proprietario aveva ricollegato alla mancanza delle necessarie condizioni minime di sicurezza, nelle more di un progetto di riqualificazione con cui la stessa proprietà avrebbe voluto affiancare al terreno nuovi spazi residenziali, commerciali e di servizio.

Il Mermet fu poi riaperto, ma limitatamente alle attività giovanili, finendo poi al centro dell’operazione promossa dal gruppo di appassionati poi costituitisi in fondazione con l’obiettivo di darsi una cornice giuridica con la quale rilevarlo e restituirlo alla pratica del balon in una delle sue storiche capitali.

Presieduta da Franco Drocco e diretta anche dai consiglieri di amministrazione Nando Vioglio, Fulvio Prandi, Tommaso Lorusso ed Enzo Demaria, il sodalizio oggi è arrivato a contare 27 soci (ma altri potranno aggiungersi per tutto il primo anno dalla costituzione), che hanno contribuito all’importante causa con una provvista di circa 300mila euro.  Un patrimonio costituito grazie a generosi apporti quali quello che sarebbe arrivato dal notaio Vincenzo Toppino, grande appassionato di balon e patron della Pallonistica Canalese, che in passato si era anche offerto di rilevare direttamente l’impianto.

A questi fondi si aggiungeranno poi gli altrettanto importanti contributi già assicurati dal Comune di Alba e dalla Fondazione Crc, che con 200mila euro ciascuno, hanno da tempo garantito un sostegno all’iniziativa che la Giunta comunale langarola ha ora confermato con una nuova delibera approvata nei giorni scorsi.

“L’operazione – vi si legge – consentirà di dare avvio alle successive azioni di adattamento dell’impianto alle vigenti norme di sicurezza e al complessivo rilancio in città della storica pratica del pallone elastico, consentendo contestualmente il recupero di un’area del centro storico cittadino”.

Ezio Massucco

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