Attualità - 24 ottobre 2018, 12:32

Fondazione CRC, autonoma sì... ma quanto? In consiglio comunale a Cuneo si discute nonostante le assenze

Ieri sera (23 ottobre) la discussione di un ordine del giorno e di un'interpellanza; a rispondere via comunicazione scritta il sindaco Borgna, assente per impegni istituzionali come la Manassero

La sede della Fondazione CRC - foto di repertorio

La sede della Fondazione CRC - foto di repertorio

Non c’è ancora la certezza sulla data - che potrebbe comunque essere nei primi gioni di novembre - ma è certo che l’incontro tra i capigruppo del consiglio comunale di Cuneo, il presidente della Fondazione CRC Giandomenico Genta e i membri del consiglio generale della Fondazione nominati dal comune di Cuneo (Enrico Collidà, Giovanni Longo ed Eleonora Adami) si farà. 

La notizia è stata resa pubblica nella seconda seduta del consiglio comunale di Cuneo tenutasi ieri sera (23 ottobre) nel comune del capoluogo, durante la discussione di un’interpellanza (a firma di Laura Menardi e Maria Luisa Martello) e di un ordine del giorno presentato da Cuneo per i Beni Comuni, entrambi dedicati alla trasparenza in seno alla governance della Fondazione date anche le recenti esternazioni di Alberto Valmaggia e le dimissioni di Antonio Degiacomi.

Una discussione che già da tempo trova posto in consiglio comunale, con risultati più o meno concreti. E che più che altro ha avuto i connotati del monologo in quanto la seduta di ieri sera si è svolta nonostante l’assenza del sindaco Federico Borgna e della vicesindaco Patrizia Manassero (entrambi per ragioni istituzionali). 

A presentare l’ordine del giorno Ugo Sturlese: “Di situazioni quantomeno dubbie in seno alla Fondazione, seppur inscritte nell’ambito della legalità, ce ne sono e ce ne sono state diverse; un caso emblematico è il caso della Ardea, società partecipata al 17% dalla Fondazione e per una minore percentuale da un privato, membro del CdA della Fondazione stessa”.

È necessario che ci sia più trasparenza rispetto agli organi della Fondazione - ha concluso - pare sempre più chiaro che esistano lotte di potere tra gruppi che “tirano per la giacca” la politica, già attivi durante le elezioni del 2012. Cosa ne pensano i gruppi consigliari della situazione? È ora di smettere di nascondersi”.

Menardi ha invece illustrato la sua interpellanza, sottolineando come le dichiarazioni di Valmaggia e Degiacomi siano state “gravi e da non sottovalutare”, specie quelle in riferimento ai casi di pluricariche: la consigliera ha poi rivolto l’invito espresso da Sturlese al sindaco e alla Giunta, nell’interesse di “salvaguardare il patrimonio dei cuneesi nella Fondazione CRC”.

Nonostante l’assenza delle due principali figure della Giunta cuneese, Franca Giordano ha letto una breve dichiarazione scritta dal primo cittadino: “L’autonomia delle istituzioni esiste per difendere le istituzioni stesse, ma non può essere disgiunta dalla piena responsabilità per operare nell’interesse della comunità. Le dimissioni di Degiacomi hanno carattere personale, ma nella prossima occasione di confronto le sue parole dovranno esserci di stimolo per non abbassare la guardia”.

La Fondazione CRC deve essere autonoma per poter lavorare a favore del territorio, quindi. Ma quanto autonoma?

È questo il centro dello scritto di Borgna, ma anche degli ordini del giorno e delle interpellanze che si sono susseguite nel corso delle ultime settimane: ribadire concetti importanti senza però riuscire ad affrontare davvero la situazione pare essere la strada intrapresa dell’amministrazione. 

Sia come sia, se ne riparlerà nel futuro incontro tra il consiglio della città e i vertici della Fondazione. Quando sarà, ovviamente.

simone giraudi

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