Attualità - 21 gennaio 2019, 18:53

Dodici esuberi in meno alla Burgo, restano due persone a rischio licenziamento

Il personale passerebbe quindi da 228 dipendenti (l’organico che l’azienda aveva fissato negli scorsi incontri) a 240. “Abbiamo perso per strada 131 posti di lavoro, ma grazie all’anno di cassa integrazione siamo riusciti a evitare il licenziamento a quasi tutti"

Dodici esuberi in meno alla Burgo, restano due persone a rischio licenziamento

Nuovo incontro tra dirigenza aziendale e rappresentanze sindacali della Burgo di Verzuolo. Sul tavolo i 15 lavoratori della cartiera (perlopiù operai) che ancora non hanno trovato una risoluzione e che sono al momento a rischio licenziamento a partire dal 2 febbraio. Nella giornata di oggi, lunedì 21 gennaio, le parti avrebbero trovato un accordo sull’organizzazione aziendale: questa prevede l’inserimento di 12 persone tra le 15 a rischio. 5 a tempo pieno e 7 part time. Nei giorni scorsi una persona ha dato le dimissioni senza opposizione. Restano quindi solamente due lavoratori che dopo il 2 febbraio potrebbero rischiare il licenziamento. Il personale passerebbe quindi da 228 dipendenti (l’organico stabilito dall’azienda negli scorsi incontri) a 240.  

Intanto fino a quella data l’incentivo all’esodo rimane aperto. Su questi due lavoratori si pronunceranno i sindacati nazionali sul tavolo del Mise (che verterà maggiormente sulla procedura di mobilità per 100 lavoratori dello stabilimento di Duino).

“Siamo passati da 143 persone a rischio licenziamento lo scorso anno ad avere solamente due persone a rischio su cui auspichiamo si possa trovare una soluzione”
– spiega Walter Biancotto della Slc Cgil – “Abbiamo perso per strada 131 posti di lavoro, ma grazie all’anno di cassa integrazione siamo riusciti a trovare una sistemazione per quasi tutti attraverso tutti gli strumenti messi in campo nel corso della lunga trattativa.”

La trattativa parte da una procedura di mobilità aperta dalla Burgo Group per 162 lavoratori (di cui 100 a Duino, in Friuli Venezia Giulia  e 62 a Verzuolo). Circa la metà dei lavoratori verzuolesi coinvolti dalla procedura hanno evitato il possibile licenziamento con incentivi all’esodo, strumenti di outplacement o prepensionamento. Nell’ultimo incontro del 4 gennaio i lavoratori a rischio erano passati da circa 30 a 15. Ora restano due unità.

"Si è conclusa la prima fase gestita dall' azienda e dai sindacati." - dichiara il primo cittadino di Verzuolo Giancarlo Panero - "Ora si apre la fase due: avviare la riconversione. Giovedì è convocato il consiglio comunale per decidere una variazione urbanistica  per l'innovazione degli immobili. Successivamente la Regione, la Provincia, il Comune e l' Azienda firmeranno il protocollo per scadenzare gli interventi nel territorio di rispettiva competenza in una logica coordinata. L' aspetto fondamentale e' l' obiettivo di garantire il futuro dello stabilimento a Verzuolo anche con l'ipotesi di una ulteriore riconversione. Altro aspetto positivo e' la realizzazione dell'economia circolare cioè con la nuova produzione si recupera la cartaccia senza importare la materia prima e, quindi, anche con la riduzione dell' inquinamento come controllerà l' ufficio specifico provinciale."

Domani scade la cassa integrazione di un anno alla Burgo, mentre la trattativa scadrà il 2 febbraio.

Mercoledì 23 gennaio si terranno le assemblee con i lavoratori dalle 19 alle 20 e dalle 21 alle 22 per aggiornare i dipendenti sulle ultime novità del tavolo di oggi.

Daniele Caponnetto

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