Eventi - 27 giugno 2019, 21:15

Mirabilia e la meraviglia dei luoghi inconsueti: le cave di alabastro di Busca

“Fuga” di EgriBiancoDanza in scena tra le rocce venate di rosso tra le colline buschesi

Mirabilia e la meraviglia dei luoghi inconsueti: le cave di alabastro di Busca

Da sempre Mirabilia, il festival internazionale delle arti performative cerca di programmare spettacoli “site specific” in luoghi assolutamente inconsueti: spazi urbani come l’ascensore del parcheggio sotterraneo di piazza Vittorio Veneto a Fossano con Progetto 30° nel 2017, gli spazi selvaggi che circondano il Roccolo di Busca per “Among the Trees” del 2018, fino ad arrivare a “Fuga” di EgriBiancoDanza quest’anno.


La compagnia di danzatori ha trasformato in palcoscenico le cave di alabastro delle colline buschesi: un viaggio in navetta per essere proiettati in una ferita tra le rocce, tra il rosso dell’alabastro, il giallo dei pochi raggi di sole che riescono a filtrare, il verde delle piante che ostinatamente hanno, dalla dismissione delle cave nell’800 a oggi, ricominciato a penetrare le rocce e a proiettare le loro radici a decine di metri di profondità.

La Compagnia EgriBiancoDanza, nata nel 1999, è composta da danzatori con esperienze professionali di alto livello e possiede un solido repertorio.
Ha ottenuto brillanti successi sia in Italia che all’estero.
Rapahel Bianco ad oggi è co-direttore e coreografo residente della Compagnia EgriBiancoDanza con cui ha realizzato numerosi balletti commissionati da prestigiosi festival nazionali e internazionali.
Coreografo riconosciuto per la sua versatilità dalle produzioni teatrali alle opere site specific.
La suggestiva cornice delle cave di alabastro di Busca, ha ospitato questa creazione di Raphael Bianco. Attesa, fuga, scampo, in questo luogo straordinario caratterizzato da fenditure nella roccia profonde più di trenta metri e lunghe oltre cento, scavate dalla mano dell’uomo per estrarre l’alabastro che decora gran parte delle chiese barocche del Piemonte, dove danza e musica dal vivo interagiscono nella linea contemporanea di un dialogo aleatorio evocando suggestioni e stati d’animo attraverso l’interazione fra suono e gesto danzante.


Mai più di oggi il termine rifugio è tornato in auge: rifugiarsi dove? Da chi? In noi o altrove? Questi sono stati alcuni degli spunti di riflessione per la creazione dello spettacolo. Da bombardamenti e attentati di varia matrice in tutto il mondo in “una terza guerra mondiale” non dichiarata, cerchiamo rifugio da una fuga, da minacce più o meno concrete. Cerchiamo rifugio nelle fenditure della nostra anima.
Le cave di alabastro di Busca sono visitabili con guida in una serie di appuntamenti organizzati dal comune di Busca. La prossima visita sarà il 6 luglio prossimo. Per maggiori informazioni www.comune.busca.cn.it

Agata Pagani

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