Attualità - 04 luglio 2019, 18:07

Giuseppe Cederna, Maya Sansa e due smartphone come telecamere per il nuovo docufilm dell’albese Emanuele Caruso

Aspettando la sua terza pellicola d’autore il 33enne regista si prepara alle riprese di "A riveder le stelle": cammino in sette giorni nella natura incontaminata della zona "wilderness" più grande d’Europa

Emanuele Caruso con Giuseppe Cederna e Maya Sansa

Emanuele Caruso con Giuseppe Cederna e Maya Sansa

Un viaggio nella natura – quella incontaminata della zona "wilderness" più grande d’Europa – come occasione per un percorso di ricerca interiore. Questa la nuova prova che attende l’albese Emanuele Caruso, 33enne regista, produttore e distributore (con la sua casa Obiettivo Cinema), che dopo i successi al botteghino di "E fu sera e fu mattina" (nel 2014, 70mila euro di budget in buona parte raccolti tramite crowdfunding e 230mila euro di incassi, con 40mila spettatori in sala) e "La terra buona" (55mila biglietti staccati per un incasso di oltre 300mila euro – ne era costato 200mila), si è preso una piccola pausa dalla fiction per tornare al documentario, format che aveva segnato i suoi inizi nel 2011, quando con Roberto Cavallo girò l’Italia per parlare di riduzione dei rifiuti in "Meno 100 kg".

Le connessioni tra uomo e ambiente torneranno in qualche modo protagoniste in "A riveder le stelle", documentario per il cinema che sin dal titolo – ci spiega – "vuole richiamarsi all’idea di Dante, che con questa celebre espressione chiosava la prima cantica della Commedia: uscire dall’inferno della società contemporanea e tornare indietro nel tempo, fermarsi e filmare una compagnia dell’anello che si prende sette giorni di distacco dalla modernità per compiere un cammino che non è solo fisico, ma anche mentale".

Per farlo il regista albese ha scelto una location unica, il Parco Nazionale della Val Grande, nelle montagne del Verbano, che già aveva ospitato le riprese de "La terra buona": 152 chilometri quadrati di sola natura, senza villaggi, case o strade, teatro di un cammino a tappe che metterà insieme un gruppo di persone decisamente eterogeneo. Insieme agli attori Giuseppe Cederna – già protagonista di "Meno 100 kg" – e Maya Sansa, "fortemente voluti soprattutto per le loro qualità umane", della compagnia faranno parte anche un noto medico, esperto di alimentazione e di lotta ai tumori (il suo nome verrà svelato a breve), e altre persone decisamente distanti tra loro per estrazione, classe sociale e interessi: "Persone hanno accettato di fare questo viaggio mettendosi in gioco e mettendo loro stessi alla prova, in un contesto che ti costringe a spogliarti di tutto".

Decisamente particolare anche l’attrezzatura – due telefoni cellulari – che il regista ha scelto di utilizzare per le riprese. "Questo perché volevamo girare un film a impatto zero, servendoci quindi di strumenti sostenibili dal punto di vista energetico. Cosa possibile ricaricando le batterie degli smartphone tramite pannelli solari e power bank. E poi perché, anche considerato il contesto in cui lavoreremo, il cellulare è più maneggevole, leggero e facile da trasportare".

Una scelta coraggiosa, sul percorso già tracciato però coi primi esperimenti tentati a livello internazionale da registi del calibro di Malik Bendjelloul, premio Oscar per il miglior documentario nel 2014 col suo "Searching for Sugar Man", interamente girato con iPhone 4, e da Steve Soderbergh, che lo scorso anno ha usato questa tecnica di ripresa per il suo "Unsane" (iPhone 7) e che nei mesi scorsi si è ripetuto con “High Flying Bird” (iPhone 7).

Le riprese si terranno ad agosto, con un budget di 80mila euro. "Sperando nel bel tempo", aggiunge Caruso, che annuncia l’uscita nelle sale per il marzo prossimo e intanto guarda già però alla sua terza prova d’autore, allo studio con una provvista di 500mila euro e l’ambizione di un cast di livello. "Questa volta lo gireremo in inglese, doppiandolo poi in italiano", spiega richiamando i buoni riscontri raccolti anche all’estero da "La terra buona", i cui diritti per la distribuzione televisiva sono stati acquistati da Hbo Europe nell’autunno scorso.

Ezio Massucco

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