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Attualità | 17 ottobre 2019, 18:15

Bagarre sulla nomina della Presidenza del Parco del Monviso: la Lega si defila, e opta per il Parco delle Alpi Marittime

La decisione del Carroccio, confermataci dal consigliere regionale Paolo Demarchi, va infatti a stravolgere totalmente il panorama delineatosi sino ad oggi. Il Monviso rimane in quota FdI e FI, quest’ultima chiamata a scegliere tra Silvano Dovetta e il pressing di Agostino Bottano (Villafranca) che tira la volata al suo vicesindaco Marina Bordese

Uno scorcio sul Monviso - (Foto tratta dalla pagina FB del Parco del Monviso)

Uno scorcio sul Monviso - (Foto tratta dalla pagina FB del Parco del Monviso)

Il direttivo provinciale della Lega Salvini Premier di Cuneo, nell’ambito del bando regionale avente per oggetto ‘Nomina del presidente nei consigli degli enti strumentali di gestione delle aree protette regionali’, in data 7 ottobre 2019, ha deliberato di individuare, tra i due Enti di competenza provinciale, quale priorità per l’attività del movimento, l’ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime”.

Tradotto: la Lega si defila dall’espressione del candidato a presidente del Parco del Monviso.

Sembra complicarsi sempre di più la “questione nomine” legata ai Parchi della Provincia di Cuneo. La decisione del Carroccio, confermataci dal consigliere regionale Paolo Demarchi, va infatti a stravolgere totalmente il panorama delineatosi sino ad oggi.

Come avevamo avuto modo di anticipare, gli accordi con i partiti all'interno della maggioranza del governatore Alberto Cirio davano il Parco del Monviso in quota Lega e il Parco delle Alpi Marittime appannaggio di Fratelli d’Italia (con in primis il consigliere regionale Paolo Bongioanni) e Forza Italia.

Cosa è dunque cambiato nel corso delle settimane?

La motivazione ufficiale, addotta da più esponenti della Lega, pare esser attribuita alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni che, nei giorni scorsi, ha tirato in ballo proprio la Lega saluzzese e – seppur senza mai citarlo – il consigliere Demarchi.

Ufficiosamente, invece, i motivi del “dietrofront” leghista sembrano essere altri. Si apprende infatti che il direttivo provinciale del Carroccio sembra guardare con maggior favore la Presidenza del Parco Alpi Marittime, dove le acque sarebbero di gran lunga più calme rispetto al Parco del Monviso.

Non è infatti un mistero che, “sul” Monviso, l’individuazione della figura del presidente del CdA del Parco sia decisamente burrascosa. Su più fronti.

Da un lato, infatti, la Pianura è pronta a sostenere la candidatura del vicesindaco di Villafranca Piemonte Marina Bordese, appoggiata dai Comuni di “Octavia” e da Casteldelfino e Pontechianale, in Valle Varaita.

Dall’altro, invece, la Montagna rivendica l’espressione del presidente del Parco. Ma – al tempo stesso – la Montagna si troverebbe costretta però a decidere tra le due figure più papabili: Silvano Dovetta, sindaco di Venasca, e Gabriele Donalisio, ex sindaco di Pagno.

Con tre scenari aperti, la decisione assunta dalla Lega, qualunque essa sia, lascerebbe rischierebbe di lasciare l’amaro in bocca a qualcuno. Sulle Alpi Marittime, invece, pare esserci maggior convergenza sulla Presidenza, con una strada decisamente in discesa rispetto al Parco del Monviso.

Questo potrebbe il motivo che ha spinto la Lega a scegliere di porre priorità sul Parco delle Alpi Marittime.

Gli accordi di governo, in seguito alle elezioni del 26 maggio, prevedono infatti che sia il Carroccio a scegliersi il Parco “preferito”, lasciando ciò che resta al tandem FdI-FI.

Stante però la momentanea assenza di nomi spendibili da parte di Fratelli d’Italia sul Saluzzese, ad intestarsi l’espressione del presidente del Parco dovrebbe essere quindi Forza Italia. Anche FI si troverebbe però pizzicata tra due fuochi, tra Silvano Dovetta (candidato presidente) e Agostino Bottano, sindaco di Villafranca e uomo di partito che – ovviamente – tira la volata all’elezione del “suo” vicesindaco Marina Bordese.

Da Piazza Castello, intanto, il governatore Alberto Cirio si trova obbligato a continuare a temporeggiare. L’unico riferimento sulle nomine ai Parchi è giunto in Aula, martedì scorso, quando Cirio si è detto a favore di figure che puntino sia alla sostenibilità ambientale, ma anche a quella economica di quelle realtà che si trovano all’interno delle zone dei Parchi.

Il presidente della Regione – continua Demarchi – nominerà a fine mese, inizio novembre, dopo aver ascoltato i territori, i candidati e scelti i profili migliori per capacità e competenza.

Personalmente, ho visto tutti coloro che hanno presentato domanda, sono tutti quanti professionisti che sicuramente saprebbero far bene in quel ruolo.

L’impostazione del nuovo corso dovrà essere diversa: il Parco non deve esser visto solo come area protetta che impone vincoli, ma deve creare opportunità per il territorio e per chi vive e lavora all’interno.

Bisogna rispettare il parere di tutti, tenendo conto che ci sono state le elezioni e qualcosa può essere cambiato rispetto a prima”.

Nicolò Bertola

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