Migliorare e portare contributi alla piaga dell'abusivismo segnalando le illegalità alle forze dell'ordine è fondamentale per rafforzare la fiducia delle imprese nel futuro. Legalità e sicurezza sono state le parole chiave dell'incontro dal titolo "Legalità ci piace" svoltosi questa mattina, martedì 26 novembre, presso la sala polivalente della Confcommercio di Cuneo.
L'incontro è stato dedicato alla sensibilizzazione sul tema dell'illegalità e sui fenomeni (abusivismo, contraffazione, pirateria, estorsioni, usura, furti, rapine, taccheggi e infiltrazioni della criminalità organizzata) che indeboliscono tutta la filiera del Paese.
L'Illegalità danneggia il lavoro di tanti imprenditori con la perdita di milioni di euro fatturato e il conseguente rischio di perdita di altrettanti posti di lavoro. In questo senso sono determinanti l'attività preventiva e i controlli sul territorio da parte delle forze dell'ordine e la collaborazione con le Istituzioni e le parti dei vari settori rappresentati.
L'indagine 2019 di Concommercio su illegalità, contraffazione e abusivismo
I fenomeni criminali che le imprese del terziario percepiscono in aumento sono: contraffazione 34,8%, abusivismo 34%, furti 29%, rapine 25%.
Mentre il 66,7 delle imprese si ritiene danneggiato dall'azione dell'illegalità (il 65,1% nel 2016). Dato più marcato al Sud.
Gli effetti ritenuti più dannosi dalle imprese del terziario di mercato sono la concorrenza sleale (60,8%) e la riduzione dei ricavi (37,8%).
I fenomeni determinano un danno economico, al mercato, sociale, alla legalità, alle casse dello Stato.
Nel corso della settima edizione dell'appuntamento "Legalità ci piace" presentato nella sede di Cuneo in via Avogadro da Confcommercio e Associazione Albergatori della provincia Granda è stato consegnato il documento "Legalità ci piace" al prefetto di Cuneo, Giovanni Russo. Presenti le massime autorità delle forze dell'ordine, le istituzioni e le imprese dei settori rappresentati (commercio, turismo, servizi).
È seguito il collegamento in streaming con la sede di Confcommercio nazionale che ha presentato l'indagine di Concommercio del direttore ufficio studi, Mariano Bella, e l'intervento di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio - imprese per l'Italia. In conclusione è intervenuto il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.
Il suo intervento: "La giornata di oggi rappresenta un'occasione importante per un confronto condiviso tra le Istituzioni e il mondo delle imprese per il rilancio costruttivo del Paese. La legalità si riassume nel combattere il crimine organizzato attraverso un'efficace azione di contrasto, nell'agire in termine preventivo, nel contrastare ogni forma di corruzione, anche nelle realtà più difficili".
Il sistema di Confcommercio in provincia di Cuneo conta oltre 9 mila soci e una struttura organizzativa costituita da 10 associazioni autonome (Cuneo, Alba, Bra, Carrù, Ceva, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano).
Il presidente di Confcommercio Cuneo, Luca Chiapella: "Con il mantra - stesso mercato, stesse regole - si vanno a contrastare i fenomeni di abusivismo, contraffazione, illegalità, nei settori commercio e ambulante, e nel mondo turismo. Al di là del momento importante di oggi con Concommercio nazionale, è fondamentale il lavoro che Confcommercio provincia di Cuneo fa' tutto l'anno attraverso la collaborazione continua con le forze dell'ordine e le realtà imprenditoriali. Concludo con l'auspicio di una stretta collaborazione messa in campo da voi tutti."
L'esistenza di regole applicabili a tutte le attività costituisce una condizione indispensabile per assicurare il funzionamento del mercato nel rispetto di tutti gli operatori. "L' Associazione Albergatori della provincia di Cuneo sta valutando di intervenire sotto il profilo della sicurezza, qualità dell'offerta e della fiscalità"- spiega Giorgio Chiesa, vice presidente Federalberghi Piemonte.
Battista Marolo pres. reg. Fiva: "È essenziale la collaborazione con le forze dell'ordine in tema di illegalità. Abbiamo un abusivismo (contraffazione prodotti, vendite illegali, non pagamento tasse) che la sta facendo da padrone sulle piazze dei mercati della provincia Granda e del Piemonte. La concorrenza sleale sta massacrando i nostri venditori ambulanti, che riscontrano innnumerevoli difficoltà. Abbiamo bisogno di eventi concreti con forze dell'ordine dul posto".
Guido Brondetta pres. ass. nazionale Federmobili: "I nostri problemi sono legati alla concorrenza. In provincia di Cuneo abbiamo formato una rete di imprese dove 35 associati hanno firmato un protocollo d'intesa sul nostro modo di vendere nella legalità. Cerchiamo di applicare questo sistema di vendita all'interno dei negozio, dove i servizi e i pagamenti vengono concordati insieme".









