Curiosità - 17 dicembre 2019, 15:15

Tra il ‘40 e il ‘55 Sampeyre venne chiamata Sampeire: oggi 104 cittadini devono adeguarsi alla “y”, cambiando i documenti

Lo ha annunciato il sindaco Domenico Amorisco in una lettera inviata ai cittadini e in Consiglio comunale. L’adeguamento è propedeutico all’entrata del Comune all’interno dell’Anagrafe nazionale popolazione residente. La missiva del sindaco, in un passaggio, si presta ad interpretazioni, contestate dalla minoranza consiliare

Il Municipio di Sampeyre

Il Municipio di Sampeyre

Da Sampeire a Sampeyre.

I cittadini del comune della Valle Varaita si sono visti recapitare, nei giorni scorsi, una lettera dell’ufficio anagrafe del Comune, firmata dal sindaco Domenico Amorisco.

“Dovendo il Comune subentrare nell’Anagrafe nazionale popolazione residente – scrive il primo cittadino – ed avendo preso atto che nel periodo dal 10 agosto 1940 al 11 agosto 1955 questo Comune era stato ridenominato in Sampeire, si comunica che viene avviato il procedimento di rettifica del comune di nascita: Sampeire, e non Sampeyre”.

Tradotto: tutti i nati nel lasso di tempo specificato nella missiva – 104 persone – devono avere, sulla carta d’identità, Sampeyre come comune di nascita. Con la “y” e non più con la “i”.

Ciò comporta il rilascio di nuovi documenti d’identità, mentre – spiega il sindaco nella sua lettera – le persone in questione dovranno “informarsi se anche patente e libretti di circolazione necessitano di essere aggiornati”. Invariato invece il codice del comune all’interno del codice fiscale.

Una questione che ha suscitato in paese qualche polemica e che è finita anche sui banchi dell’ultimo Consiglio comunale. A parlarne, lo stesso sindaco Amorisco, nel corso delle comunicazioni a fine seduta.

Siamo stati sollecitati – ha detto il primo cittadino – dalla circolare del Ministero dell’Interno del 17 maggio 2019, relativa all’accesso del Comuni dell’Anagrafe nazionale e di conseguenza a iscrivere la popolazione sampeyrese, non differenziata nel luogo di nascita, nella nuova base dati del Ministero”.

Amorisco si è poi rivolto ai “frequentatori di bar” che a suo dire hanno “commentato non correttamente” i fatti.

Vorrei riferire in merito – ha detto – con tutto rispetto per i bar dove sono stati commentati questi fatti, e tanto meno rispetto per i commentatori.

Nei bar, con idee forse un po’ annebbiate, si è commentato che Amorisco voleva cambiare la denominazione del Comune”.

Nulla di tutto questo” ha aggiunto il sindaco. Che poi, però, ha proseguito: “Come chiaramente indicato nella missiva, si trattava di rettificare nella parola Sampeire la ‘i’”.

Amorisco si è rifatto ai fatti ed ai documenti storici. Secondo quanto conservato negli archivi, ha illustrato il sindaco, la “i” nel nome Sampeyre venne introdotta, “per grazia di dio e per volontà della Nazione (come scritto nel Regio decreto del 25 giugno 1940: ndr) da Vittorio Emanuele III, Re d’Italia e di Albania e Imperatore d’Etiopia, per ridurre in forma italiana le denominazioni, ante Regio Decreto, del Comune di Sampeyre”.

Sarà Giovanni Gronchi, Presidente della Repubblica, a ripristinare la “y” di Sampeyre, con l’apposito decreto del 3 giugno 1955, il numero 581, relativo per l’appunto al “cambiamento della denominazione del Comune di Sampeire, letto e scritto con la ‘i’, con quella di Sampeyre, letto e scritto con la ‘y’”.

Queste persone – ha rimarcato il sindaco – nate tra il 10 agosto del 1940 e l’11 agosto del 1955 registrate con il luogo di nascita a Sampeire devono avere la rettifica in Sampeyre. La rettifica della ‘i’ con la ‘y’ riguarda carte d’identità, patenti e libretti di circolazione”.

Spero di aver dato un indispensabile chiarimento ai frequentatori di bar e contribuire con questa mia comunicazione a dissipare le loro idee, forse un po’ annebbiate sull’argomento”.

Le comunicazioni del sindaco (non solo relative alla “questione Sampeire”) non sono state discusse in Consiglio (“Non ammetto dibattiti o commenti e dichiaro chiusa la seduta” ha detto Amorisco).

La frase riportata nella lettera giunta a casa dei 104 sampeyresi (“Viene avviato il procedimento di rettifica del comune di nascita: Sampeire e non Sampeyre”) può prestarsi ad interpretazioni, se vogliamo tutte correte in base a come la si legga.

Tra queste, quella di Gian Franco Fino, Francesco Dematteis e Maria Margherita Garnero, consiglieri d’opposizione. La minoranza, in una nota a margine del Consiglio, sostiene: “Vorremmo far notare allo stesso sindaco, che le ‘idee forse un po’ annebbiate’ non le hanno i cittadini, che giustamente hanno ancora il diritto di parlarsi tra di loro anche al bar, ma qualcun altro forse non è stato molto chiaro, visto che quanto comunicato contrasta con la lettera inviata in precedenza”.

Non solo: “Il sindaco – aggiungono – si sarebbe dovuto attivare affinché gli adempimenti per le patenti e i libretti di circolazione fossero fatti d’ufficio dal Comune di Sampeyre, senza creare problemi e costi ai cittadini, così come è stato fatto da altri comuni in occasione di variazioni al nome di una via o numeri civici.

Se il sindaco ci avesse dato la possibilità di replicare durante il Consiglio, forse si sarebbe potuto far chiarezza sulla situazione, con un sereno confronto democratico, senza mettere ancora più confusione sull’argomento, facendo passare notti insonni ad alcuni concittadini”.

Nicolò Bertola

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