La Lega va a congresso con tre soli i punti all’ordine del giorno: 1) Modifica dello Statuto; 2) Proposte della Lega per il rilancio economico, la crescita e il lavoro in Italia; 3) Comunicazione del Segretario Federale.
E’ un evento storico per il Carroccio quello che si celebra a Milano sabato prossimo 21 dicembre, per altro senza troppo discussioni. Almeno così pare alla vigilia.
Nell’ultimo week end prima di Natale, Matteo Salvini ha convocato i suoi al Centro Congressi dell’Hotel Da Vinci del capoluogo lombardo per mandare in soffitta la Lega Nord e, nei fatti, per personalizzare sempre più il partito, che infatti assumerà la denominazione di “Lega – Salvini Premier”.
Tra modifiche dello statuto e azzeramento delle cariche, si consumerà l'atto finale del partito fondato da Umberto Bossi.
La svolta pare già scritta: su 500 delegati, sono con Salvini tra i 480 e i 490.
“In due ore chiudiamo tutto", ha detto all’AdnKronos un anonimo dirigente a cui la svolta non è andata giù del tutto, ammettendo che sabato “ci sarà solo una pratica firmare per spianare la strada a Matteo Salvini, che scende dal Carroccio di Alberto da Giussano, per salire sulla macchina sovranista”.
Confuta questa tesi il senatore e segretario provinciale della Lega cuneese Giorgio Bergesio: “Non si archivia nulla! Si adegua normativamente lo statuto – spiega - all'evoluzione che ha avuto il partito. Siamo sopra al 33% a livello nazionale. Alle ultime elezioni regionali abbiamo raccolto in provincia di Cuneo il 41,2%. Il consenso è molto elevato anche oltre il Nord, in tutto il Paese”.
Insieme a Bergesio andranno a Milano dalla provincia di Cuneo, l’europarlamentare Gianna Gancia, il deputato Flavio Gastaldi, l’assessore regionale Luigi Icardi e i consiglieri regionali Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso, il sindaco di Narzole Federico Gregorio più un paio di altri delegati.
“Siamo consapevoli – aggiunge Bergesio - delle responsabilità che ci derivano da un elettorato con valori e tradizioni ben radicate. Anche per questo dove siamo chiamati a governare dobbiamo dare il massimo e mettere al primo posto i principi del nostro movimento. Laddove invece ci è stata affidata la responsabilità dell’opposizione dobbiamo farla con coerenza e rispetto. Come la stiamo facendo ogni giorno in Parlamento”.
Da quel che si evince, quello di Milano sarà un congresso “bulgaro”, o “cinese” che dir si voglia, in cui sono impensabili candidature alternative a Salvini.
Resta da capire quale ruolo verrà riservato – se ancora così sarà – al vecchio e malconcio Senatur, Umberto Bossi, acciaccato dalle malattie e piegato dalle inchieste giudiziarie, “graziato” proprio nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Lo statuto modificato andrà ad abolire i soci militanti, mentre restano i soci sostenitori, che transiteranno nel partito sovranista di Salvini. Un prosciugamento che preclude alla nascita di una “Fondazione Lega Nord”.
Si sa dunque in anticipo che Salvini uscirà vincitore assoluto, ma soprattutto che il congresso, in questo modo, troverà una soluzione alla vicenda dei 49 milioni per la truffa accertata dalla magistratura genovese nel periodo 2008-2010, lasciandoli sul groppone del vecchio partito.
“Quella vicenda - ha sempre sostenuto Salvini - riguarda una storia passata, io non ero neanche alla segreteria in quegli anni”.
In passato, una voce – per quanto flebile – si levava sempre dal Cuneese a difesa del patriarca-fondatore Umberto Bossi, ma in questa circostanza anche Gianna Gancia ha preferito tacere.





