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Attualità | 27 gennaio 2020, 23:03

Borgo San Dalmazzo, i contrari al nuovo biodigestore a colloquio con i cittadini: "Abbiamo già pagato abbastanza, agiamo prima che sia troppo tardi!" (FOTO)

Presenti questa sera (27 gennaio) nel salone polivalente Mauro Fantino, Franco Dini e Chiara Gribaudo; Fantino: "Indignazione doppia, non c'è stato confronto con i cittadini"

L'incontro di questa sera a Borgo San Dalmazzo

L'incontro di questa sera a Borgo San Dalmazzo

"Si fa un impianto che non solo non si sa se possa funzionare, ma che può anche avere effetti molto seri e gravi sulle economie del territorio".

Non era presente fisicamente la sindaca di Roccavione Germana Avena (assente giustificata, chiamata a Roma per impegni istituzionali), ma è stata più volte citata nel corso dell'incontro tenutosi a Borgo San Dalmazzo nella serata di oggi (27 luglio), all'interno della sala polifunzionale di piazza della Meridiana, e indicata la prima, tra i sindaci, a far sentire la propria voce contro il progetto del nuovo biodigestore del sito di San Nicolao.

Davanti a una sala gremita l'ex-assessore Mauro Fantino, il dottor Franco Dini e l'onorevole Chiara Gribaudo hanno illustrato la posizione "del no" rispetto al progetto.

Fantino ha illustrato rapidamente la storia dell'impianto di San Nicolao, sottolineando come la riunione informativa con la cittadinanza di Borgo del 13 novembre abbia seguito di parecchio la presentazione dello studio di fattibilità (tenutasi il 30 settembre): "L'idea è stata presentata al termine dei mesi estivi, facendola passare un po' sotto silenzio e senza coinvolgere in alcun modo la cittadinanza, senza alcun confronto. L'indignazione di noi borgarini, poi, è doppia: il progetto non era nel programma elettorale del sindaco eletto".

"La narrazione che è stata data del nuovo impianto è troppo comoda e accomodante - prosegue Fantino - . Oggi abbiamo un impianto funzionante e soddisfacente, nonostante alcuni problemi, quindi perché farne uno nuovo? Non stiamo parlando soltanto di un "banale" ammodernamento: per farlo funzionare servono 45mila tonnellate annue di rifiuti biologici da tutta la provincia e oltre, e più di 13 milioni di euro pagati dalla collettività".

"Siamo sicuri che, in una provincia in cui non tutti i comuni differenziano come e quanto Borgo, la quantità di rifiuti necessaria sarà raggiunta? Dove finita lo scarto di produzione delle 45mila tonnellate? Che fine faranno le piattaforme di trattamento di plastica e carta? E infine: Borgo non è centrale alla provincia, può davvero diventare sede di un impianto di questo tipo?".

"La nostra paura, insomma, è che l'ACSR, trovandosi in futuro in difficoltà nel gestire l'impianto, decida di affidarlo a un privato, opzione che vedrebbe la città perdere del tutto il controllo su ciò che succede all'interno del sito" ha concluso Fantino.

Il progetto, per gli intervenuti, non è quindi assolutamente banale, specie dopo la decisione della Provincia di sottoporlo alla Valutazione di Impatto Ambientale in quanto "progetto con possibili impatti ambientali seri e negativi".

 "Possiamo e dobbiamo fermare questo progetto improvvisato - ha sottolineato il dottor Dini - , se ci dimostriamo preparati. Dobbiamo però sottolineare che non siamo contrari al biodigestore, ma a questo biodigestore, di questa entità e in questo sito: stiamo parlando di San Nicolao, che non è più la campagna di Borgo".

"Il "partito del biodigestore" vuole un nuovo impianto che quadruplica i problemi con la sola ipotesi di fare dei soldi, ma non ha ancora davvero idea di quanto biogas produrrà e a chi lo venderà. Il 31 dicembre 2022 scadrà il decreto legge che conferisce i fondi per il biodigestore: con i tempi burocratici del nostro paese lo spettro che aleggia sul progetto è quello del tunnel di Tenda e della Cuneo-Asti".

Anche Chiara Gribaudo - che ha dichiarato la propria stima per Fantino, dimessosi dall'assessorato proprio perché in disaccordo con il progetto - ha sottolineato l'insensatezza di realizzare l'impianto in un sito non così facilmente raggiungibile come quello di San Nicolao: "Non si può essere contro il biodigestore in quanto tale, ma è necessario scegliere uno degli altri possibili luoghi, di sicuro uno meno decentrato. La domanda su cui dobbiamo continuare a pretendere una risposta deve essere: a chi conviene questi progetto?"

Qualunque sia la risposta, i cittadini di Borgo sanno di non esserne contemplati, e anche nel corso dell'incontro si sono dimostrati concordi nell'asserire come il loro territorio abbia già pagato a sufficienza in passato.

Ci saranno altre occasioni, comunque, per far sentire la propria voce: Fantino ha infatti sottolineato l'intenzione di creare un comitato  cittadino che organizzi nuovi incontri informativi, raccolte firme, flash mob e azioni in consiglio comunale. "Il nuovo impianto impatterà sulle vite dei borgarini da qui a 25 anni - ha aggiunto - e su tutti coloro che, anche con fatica, hanno deciso di vivere e lavorare a Borgo. Agiamo ora, prima che sia troppo tardi per poter tornare indietro davvero".

simone giraudi

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