Al Direttore - 09 febbraio 2020, 15:30

Il distaccamento di Polizia stradale di Ceva a rischio soppressione? "Non possiamo accettarlo, significa costringere i cittadini ad andarsene"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Franca Biglio ha inviato ai Prefetti Gabrielli e Russo, e al Questore di Cuneo Ricifari

Franca Biglio

Franca Biglio

Apprendiamo in queste ore dell’esistenza di un progetto di riorganizzazione della presenza della Polizia stradale sul territorio, predisposto dal Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno.

Secondo quanto contenuto, si prevede la chiusura di sei distaccamenti in tutta Italia, di cui ben tre in Piemonte: Borgomanero, Domodossola e Ceva. Poiché la sede operativa dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia si trova a Marsaglia, conosco compiutamente la realtà del territorio (70 comuni) su cui ha competenza quell’ufficio della Polizia stradale, svolgendo un servizio, pur con pochi uomini e risorse, su chilometri e chilometri di strade di viabilità ordinaria, altrimenti non controllate.

La provincia di Cuneo ha una sola autostrada (Torino-Savona), perché la Cuneo-Asti attende da anni il completamento; il resto della rete è fatto di collegamenti, spesso anche in cattive condizioni, per via della costante riduzione dei finanziamenti per la manutenzione. E’ un territorio periferico, difficile, dove la presenza della Polizia stradale nel fondovalle cebano rappresenta un servizio irrinunciabile e un punto di riferimento (vero è che a Mondovì c’è la sottosezione di Polstrada, ma si tratta di competenza autostradale).
Per la sicurezza, il presidio del territorio, la vicinanza ai cittadini.

Non possiamo accettare che un ulteriore servizio ci venga tagliato: significa costringere i nostri cittadini ad andare via, per avere diritto ad una qualità di vita ancora accettabile. Si va verso la desertificazione delle nostre terre e montagne.

Per questo, sottolineando l’importanza fondamentale del mantenimento del distaccamento della Polizia stradale a Ceva (snodo di confine importante anche nei collegamenti interregionali, come dimostrano anche gli accadimenti alluvionali del 23-24 novembre scorso, che hanno reso inagibile pure parte dell’autostrada Torino-Savona, e alla luce del progetto prioritario delle Regioni Piemonte e Liguria, inviato al ministero e all’Anas, per la realizzazione del traforo Armo-Cantarana come variante alla statale 28 del Colle di Nava, con prevedibile incremento di traffico), diciamo con fermezza NO alla proposta di soppressione.

E confidiamo nel Suo prezioso intervento chiarificatore affinché, conoscenza della realtà del territorio alla mano, si possa porre rimedio, prima che venga assunta una decisione irrevocabile, quanto assurda e inaccettabile.


Franca Biglio

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