“Ho riflettuto molto e credo sia giusto farsi da parte. E’ una decisione sofferta, che giunge al termine di una riflessione ponderata. Dopo vent’anni di attività amministrativa credo sia giusto lasciare spazio ad altri. Nella vita ci sono momenti di svolta e questo è uno di quelli”.
Quando mancano all’incirca tre mesi alle elezioni comunali di Costigliole Saluzzo, Milva Rinaudo, sindaco per due mandati e attuale vicesindaco, annuncia che non si ricandiderà.
Diventata nell’autunno scorso dirigente scolastica dell’istituto Grandis di Cuneo, dopo 20 anni in municipio ha deciso di lasciare la politica.
Oltre che amministratrice di Costigliole era vicepresidente dell’Unione Montana della valle Varaita e consigliere provinciale con deleghe ai fondi europei e all’edilizia scolastica, che ha lasciato nel momento in cui ha preso servizio come preside.
Ma “Milva” – così è da tutti conosciuta nel mondo politico-amministrativo cuneese – è stata anche la donna di punta dell’associazione Monviso in Movimento e candidata alle regionali nella lista Chiamparino nel 2014.
“La motivazione – spiega - è esclusivamente personale. Ho sempre interpretato l’amministrazione come una passione politica, intesa nell’accezione più alta del termine: essere al servizio della comunità e della gente. A Costigliole, in questo momento non mi sembra che ci siano schieramenti predefiniti. Il gruppo “Futuro Comune”, cui appartengo, ha amministrato per 20 anni, come squadra in cui ognuno ha fatto la sua parte. Non mi risulta che ad oggi la lista abbia ancora espresso la sua decisione”.
Rinaudo ricorda con passione il suo ruolo in Provincia.
“Arrivare in un momento di difficoltà, con la Legge Del Rio che modificava radicalmente il ruolo delle Provincie imponendo importanti tagli – afferma -, è stato particolarmente impegnativo. É stata durissima amministrare ma siamo riusciti a ridare dignità ad un Ente che ritengo sia fondamentale per il territorio ed il coordinamento in particolare dei piccoli Comuni, soprattutto quelli montani. Sui fondi europei, insieme al presidente Federico Borgna, siamo riusciti a far recuperare il ruolo strategico della Provincia di Cuneo nel Comitato di Sorveglianza che decide i finanziamenti transfrontalieri. Nel settore scolastico - ricorda - siamo riusciti a “sbloccare” e spendere oltre 12.000.000 per le scuole in 4 anni che erano fermi da tempo chiudendo percorsi, come quello della Caserma Musso di Saluzzo, dopo 14 anni, e superando tante difficoltà burocratiche. Questo è il bello della politica: riuscire a risolvere i problemi e dare risposte alle istanze dei cittadini. Credo però che tutti siamo utili, nessuno indispensabile. E’ stata una esperienza bellissima, ho conosciuto persone straordinarie in tutto il Piemonte ma credo sia ora di lasciare spazio a nuove forze. Rimango a disposizione soprattutto dei giovani che vogliono impegnarsi in politica per aiutarli, se mi verrà chiesto. Ho avuto il piacere e l’onore di rappresentare in Provincia l’area moderata, progressista e civica che fa riferimento ad Alberto Valmaggia. Da lui – conclude - ho imparato tanto e spero di poter ancora aiutare da fuori la “rete civica” di amministratori ramificata in tutta la Granda”.
A Costigliole, anche il sindaco uscente Livio Allisiardi ha già resa nota la sua decisione di non ricandidarsi per un secondo mandato.
L’ipotesi al momento più plausibile è che vi possano essere due liste, una che fa riferimento al gruppo di maggioranza con candidato sindaco l’assessore uscente Nicola Carrino e un’altra guidata dal capogruppo dell’attuale minoranza ed ex sindaco Sergio Brocchiero.
Anche se la minoranza non ha escluso la disponibilità a convergenze, ad oggi però tutte da verificare.
La mancata ricandidatura di Rinaudo in Comune farà perdere a Borgna il suo braccio destro e ridurrà ulteriormente il numero dei componenti il Consiglio provinciale che dai 12 iniziali passerà a 10.
Ricordiamo che ad inizio 2019, dopo le sue dimissioni da sindaco di Demonte, aveva lasciato anche Laura Poracchia.
Borgna dovrà affrontare i restanti cinque mesi prima del rinnovo del Consiglio provinciale, previsto per ottobre, senza due donne che facevano entrambe parte del suo gruppo.





