Economia - 12 marzo 2020, 18:02

Il Piemonte traccia il bilancio dell'export nel 2019: -3,5% rispetto all'anno scorso

Ferruccio Dardanello: "Il Piemonte risulta purtroppo l'unica, tra le principali regioni esportatrici italiane, a registrare nel 2019 una flessione delle vendite oltre confine. Una situazione già complessa, questa, a cui andranno ad aggiungersi le conseguenze provocate dalla diffusione del Covid-19"

Foto generica -Unsplash

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Nel 2019 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato sui 46,6 miliardi di euro, registrando una contrazione del 3,5% rispetto al 2018. Valutando le singole performance trimestrali, si rileva come l'andamento del valore delle vendite all’estero sia derivato da una dinamica negativa registrata in tutti e quattro i periodi considerati. 

Alla flessione del 3,8% del I trimestre ha fatto seguito la riduzione più contenuta del periodo aprile-giugno 2019 (-1,9%). Nel III trimestre la variazione tendenziale si è attestata al -3,2%, per poi peggiorare ulteriormente negli ultimi tre mesi dell’anno (-5,2%o0).

Sul fronte delle importazioni il 2019 ha registrato una flessione del 4,0% rispetto all’anno precedente; il valore dell’import piemontese di merci è sceso a 32,5 miliardi di euro. I l saldo della bilancia commerciale, pari a 14,1 miliardi di euro, permane, dunque, di segno positivo, in diminuzione rispetto all’anno precedente, quando si attestava a 14,3 miliardi.

Il risultato evidenziato dal Piemonte nel corso del 2019 è nettamente peggiore rispetto a quello medio nazionale. Le esportazioni italiane hanno registrato, infatti, una crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente.

"Il Piemonte risulta purtroppo l'unica, tra le principali regioni esportatrici italiane, a registrare nel 2019 una flessione delle vendite oltre confine. Una situazione già complessa, questa, a cui andranno ad aggiungersi le conseguenze provocate dalla diffusione del Covid-19. Come Camere di commercio del Piemonte faremo la nostra parte, individuando fin da subito misure a supporto delle imprese, soprattutto in tema di sostegno al credito e alla liquidità aziendale. Siamo certi che, finita questa emergenza, il nostro 'made in' non potrà che riprendere il suo cammino virtuoso fatto di qualità dei prodotti e capacità produttiva" commenta Ferruccio

Dardanello, Vice Presidente vicario di Unioncamere Piemonte.

- I NUMERI REGIONALI

Tra le principiali regioni esportatrici, il Piemonte risulta quindi l’unica che nel 2019 registra una flessione delle vendite oltre confine. Il dato negativo registrato dal commercio estero piemontese ha risentito soprattutto del calo delle vendite evidenziato dal comparto dei mezzi di trasporto, che con una quota del 17,8 sul totale dell’export regionale e una variazione negativa a doppia cifra (-16,1%), impatta pesantemente sul risultato complessivo.

All’interno dei mezzi di trasporto il dato più preoccupante è stato registrato dagli autoveicoli (-35,6%), seguiti aeromobili (-8,0%), negative, anche se in misura minore, le variazioni dell’export di Locomotive e di materiale rotabile ferro-tranviario (-3,6%) e della componentistica autoveicolare (-3,0%). In controtendenza la nautica, che registra un incremento delle vendite oltre confine del 10,7%.

Decisamente negativa è risultata la dinamica esibita dal comparto dei metalli, che ha segnato una flessione del 6,2%. In calo anche le esportazioni di prodotti della gomma plastica (-1,6%).

La meccanica, diventato a causa del calo dei mezzi di trasporto il primo comparto dell’export piemontese, ha evidenziato una sostanziale stabilità delle vendite all’estero (-0,5%).

I prodotti del tessile-abbigliamento, che si collocano in quarta posizione con una quota del 7,7% dell’export regionale, hanno segnato una variazione nulla rispetto al 2018 (+0,0%), frutto di un calo dell’export prodotti tessili e di una crescita delle esportazioni di abbigliamento. Unico trend positivo caratterizza il comparto alimentare che vede un incremento della vendite di prodotti oltre confine del 9,3%.

Analizzando la destinazione delle vendite piemontesi all’estero si osserva come il principale bacino di riferimento risulti, anche nel 2019, l’Ue 28, verso cui è diretto il 60,0% dell’export regionale, contro il 40,0% destinato ai mercati extra-Ue 28. Va evidenziato come, nel 2019, il peso dei mercati comunitari si sia ulteriormente incrementato (era il 58,4% nel 2018), a fronte di una diminuzione del peso  esercitato dai Paesi extra-Ue (era il 41,6% nel 2018). 

La performance dell’export piemontese verso i mercati comunitari è risultata complessivamente negativa nel 2019, calando del 1,6% rispetto all’anno precedente. Il risultato è dovuto principalmente al trend registrato dall’esportazioni piemontesi verso la Germania (-4,9%%), secondo mercato per le vendite all’estero della regione. Una sostanziale stabilità è stata registrata dall’export verso la Francia (-0,1%), primo mercato di riferimento. 

Le vendite verso il Regno Unito sono diminuite del 3,3% e quelle dirette in Spagna hanno segnato una flessione del 4,3%. Meritano di essere evidenziati i risultati positivi dell’export verso Polonia (+1,7%), Belgio (+1,5%), Paesi Bassi (+6,3%) e Repubblica Ceca (+3,4%). Le vendite piemontesi dirette ai Paesi extra-Ue 28 hanno mostrato, nel corso del 2019, un trend maggiormente preoccupante, registrando un calo del 6,2% rispetto all’anno precedente. Su questo risultato hanno influito positivamente le dinamiche evidenziate verso il mercato svizzero (-8,9%), quello cinese (-15,7%), il pesante calo verso la Turchia (-27,3%) e la flessione verso il Brasile (-3,2%).

Restano positive le vendite di prodotti piemontesi diretti negli Stati uniti (+2,5%), accompagnate in questo trend dall’export verso Giappone (+2,5%) e Hong Kong (+3,8%).

comunicato stampa

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