Lo scorso anno all’annuale Commemorazione della morte di Gesù Cristo, indetta dai Testimoni di Geova, il record fu costituito dai 21 milioni di presenti. Quest’anno il top è stato il numero delle lingue: 565, in cui il programma è stato reso visibile attraverso il sito ufficiale JW.ORG. Primato all’interno di un primato. Per inciso, il sito è disponibile al momento in 1.017 lingue: il più tradotto del pianeta.
Non è ancora possibile sapere quanti Testimoni e interessati erano collegati per seguire in famiglia il programma la sera di martedì 7 aprile, dopo il tramonto, il biblico 14 nisàn. Infatti, a causa della pandemia in corso, i Testimoni hanno realizzato a una serie di collegamenti in streaming per ogni singola congregazione, i cui appartenenti hanno partecipato a livello strettamente familiare, nelle loro case. Rigorosa ubbidienza alle misure di prevenzione disposte dai governi. È possibile che in Italia lo scenario inconsueto abbia indotto all’ascolto mezzo milione di persone.
Di cui millecinquecento nel cuneese.
Nel corso del programma, un discorso pronunciato da un oratore locale ha spiegato il significato della morte di Gesù Cristo a favore dell’umanità e l’importanza di preservarne il ricordo. È seguito il passaggio dei simboli, secondo il modello indicato da Gesù stesso nel corso dell’Ultima Cena: pane azzimo e un calice di vino rosso. Accompagnati dal pensiero che ha dominato l’intera celebrazione: “Continuate a far questo in mio ricordo”. (Vangelo di Luca 22, 19)
Difficile dire, per ora, se i virtualmente presenti, in Italia, avranno superato i 415mila effettivi dello scorso anno. Sicuramente 2.800 collegamenti in streaming – tante sono le congregazioni dei Testimoni nel nostro paese – nella stessa fascia oraria, “dopo il tramonto”, probabilmente non ci sono mai stati.





