“Preghiamo per gli uomini e le donne che lavorano nei mezzi di comunicazione. In questo tempo di pandemia rischiano tanto e il lavoro è tanto. Che il Signore li aiuti in questo lavoro di trasmissione, sempre, della verità”. Lo ha detto papa Francesco nell’introduzione della Messa celebrata mercoledì 6 maggio della quarta settimana di Pasqua a Casa Santa Marta.
Più tardi, durante l’omelia, commentando un passo del Vangelo (Gv 12,44-50), ha esortato a lasciar illuminare da Gesù le tenebre che abbiamo dentro di noi, i vizi, lo spirito mondano, la superbia, che ci accecano e ci allontanano da Lui: “Non abbiamo paura del Signore, è molto buono, è mite, è vicino a noi. È venuto per salvarci. Non abbiamo paura della luce di Gesù”.
Non è la prima volta che il Pontefice rivolge un pensiero ai giornalisti. Anche all’inizio di aprile aveva espresso la sua gratitudine “per tutti coloro che lavorano nei media, che lavorano per comunicare, oggi, perché la gente non si trovi tanto isolata; per l’educazione dei bambini, per l’informazione, per aiutare a sopportare questo tempo di chiusura”.
Invece, durante un’udienza alla stampa estera disse: “Il giornalista umile è un giornalista libero. Libero dai condizionamenti. Libero dai pregiudizi, e per questo coraggioso. La libertà richiede coraggio!”, aggiungendo che “libertà di stampa e di espressione è un indice importante dello stato di salute di un Paese. Non dimentichiamo che le dittature, una delle prime misure che fanno, è togliere la libertà di stampa o mascherarla, non lasciare libera la stampa. Abbiamo bisogno di un giornalismo libero, al servizio del vero, del bene, del giusto; un giornalismo che aiuti a costruire la cultura dell’incontro”.
E in diverse altre occasioni, durante le udienze, papa Bergoglio ha ribadito l’ammirazione e la “Passione per la storia degli uomini” di chi fa emergere aspetti sconosciuti, a chi lavora per dare voce a chi non ce l’ha, per difendere i deboli, per la coesione sociale, per fare affiorare le distorsioni del potere, di chi sa distinguere “ Le scelte umane da quelle disumane” e, soprattutto, “Dire la verità ad ogni costo” senza “Dipendenza dal potere”, smascherando “Le parole false e distruttive”. Tradotto: mai dire fake news!





