Tutti a casa, uniti nella fede. Domenica 10 maggio la comunità braidese potrà seguire la Messa festiva in streaming alle ore 11 dalla cripta di Sant’Andrea Apostolo sul canale YouTube dell’Unità Pastorale 50. Al Santuario della Madonna dei Fiori, l’appuntamento è, invece, fissato alle 10.30 sulla pagina Facebook ufficiale.
A comprendere meglio il senso delle scritture della V Domenica di Pasqua, ci aiuta don Giorgio Garrone, parroco della chiesa di Sant’Andrea Apostolo e Sant’Antonino Martire di Bra.
“Nel Vangelo di questa domenica leggiamo: ‘Non sia turbato il vostro cuore!’. Una frase bella da sentire, ma difficile da vivere e da credere in questo tempo, attraversato da ombre e paure di ogni genere: la paura di ammalarsi, la paura di rimanere soli, la paura di ritornare poveri, la paura di morire.
Si potrebbe continuare a lungo questo elenco e ciascuno avrebbe certamente una paura nuova da aggiungere. Tutte motivate, tutte vere, tutte legittime perché vissute sulla pelle fragile, in questi tempi nuovi e difficili da decifrare. Vale perciò la pena mettersi ancora una volta in ascolto di ciò che Gesù dice, sia a Tommaso che a Filippo.
A Tommaso, che dobbiamo ringraziare per il suo coraggio di portare al Signore le domande scomode che tante volte in noi restano mute, inespresse, per pudore o perché troppo scomode, troppo alte o troppo profonde. Ha ragione Tommaso quando dice: ‘Come possiamo conoscere la via?’. Questa via del Vangelo, questo cammino dietro al Signore non lo si può conoscere da soli, deve esserci rivelato, dobbiamo riceverlo come un dono e saperlo accogliere e seguirlo.
Pure Filippo ha ragione nel dire: ‘Mostraci il Padre e ci basta’. Visto il Padre, abbiamo visto tutto e trovato ciò che cercavamo. Magari a tentoni, magari angosciati, ma era Lui che cercavamo. A entrambi, Gesù risponde così: ‘Ciò che cercate è già qui, è a vostra disposizione, è tutto racchiuso nella mia persona. E io non sono con voi, ma molto di più: io sono IN voi’.
È questa presenza che placa i turbamenti del cuore, ed è a questa Parola che siamo invitati continuamente a ritornare”.




