“Oltre 50 morti a Cuneo ci collocano nella media, quindi sì, le cose hanno funzionato… ma nemmeno troppo. Non abbiamo affrontato l’epidemia in modo particolarmente esaltante”. A parlare è il consigliere comunale Ugo Sturlese che ieri (lunedì 25 maggio) ha presentato un ordine del giorno all’assemblea riunitasi in videoconferenza: al centro, le modalità di gestione sanitaria dell’emergenza Covid-19, nelle prime fasi ma anche in quella attualmente in atto.
“Alla giornata di ieri in Cuneo ancora diversi i pazienti positivi; questo significa che prima di entrare nella “fase 2” avremmo dovuto realizzare alcuni necessari provvedimenti sanitari – prosegue Sturlese - . Avremmo dovuto potenziare i servizi di igiene e sanità pubblica e l’operatività della medicina territoriale, assicurare un’adeguata copertura di tamponi diagnostici e sistemi di tracciamento del contagio: a che punto siamo, in questo senso? Appare chiaro, insomma che diverse cose non abbiano funzionato a causa della mancanza di collegamenti tra gli attori coinvolti, di creare strategie comuni tra politica e sanità. Ci siamo presentati nella nuova fase senza strumenti di intervento adeguati. Rischiamo molto”: il consigliere chiede quindi l’istituzione di un organo di monitoraggio che riunisca e metta a sistema Comune, ASO, Direttore Sanitario, SISP e CSA (perché no la commissione temporanea speciale sul nuovo ospedale).
Ma Sturlese non è l’unico ad avere delle riserve in merito a come la Giunta abbia gestito – e, di fatto, stia gestendo ancora adesso – la situazione emergenziale legata al Covid-19.
“Nella gestione dell’emergenza ci sono state delle zone d’ombra e non possiamo più permettercelo – ha aggiunto il consigliere “Beppe” Lauria, spalleggiato dalla collega Laura Menardi - . Abbiamo tutti diritto di avere delle risposte alle domande formulate: se non arrivano, siamo autorizzati a pensare qualunque cosa”. Se Laura Toselli, poi, ha sottolineato l’ “evidente ritardo con cui si è affrontata la situazione e la mancanza di reale informazione”, Nello Fierro ha indicato l’atteggiamento della Giunta e della maggioranza come simile a quello tenuto dall’URSS nella crisi di Chernobyl, “dove un apparato si sforza continuamente per far passare l’idea che sia tutto sotto controllo, sempre e comunque”.
A difendere l’operato di sindaco e assessori sono stati i consiglieri del Partito Democratico Carmelo Noto e Antonino Pittari. “Cuneo è uno dei pochi luoghi dove l’espandersi del virus è stato contenuto, un organo di coordinamento come quello richiesto già esiste ed è impensabile caricare una commissione (tra l’altro temporanea) di quest’ulteriore mansione – ha sottolineato il primo - . Molto nella gestione dell’emergenza ha funzionato. C’è stata una regia da parte del sindaco, nonostante gli errori che necessariamente capitano in un momento di crisi improvvisa come questo: il tavolo del COC, per esempio, può aver avuto qualche mancanza iniziale ma funziona e ha funzionato. Insomma se si pensa che ci siano delle ombre bisognerebbe parlarne con chi di dovere e non farne un ordine del giorno”.
Il consiglio comunale ha conseguentemente deciso di respingere l’ordine del giorno.