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| 28 maggio 2020, 08:34

Saluzzo vara una “finanziaria di guerra”: 600mila euro di aiuti e sostegni per attività e cittadini colpiti dall’emergenza Covid

La manovra economica approvata dal Consiglio comunale di ieri sera, con i voti della maggioranza e di Carlo Savio. Fondamentali i fondi della fusione con Castellar, usati per l’emergenza ma che verranno compensati il prossimo anno. In aula, ampio dibattito sulla variazione al bilancio

Immagine di repertorio

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Il vicesindaco Franco Demaria l’ha definita una “manovra”. Il consigliere di maggioranza Corrado Lauro una “finanziaria di guerra”. Il nome “vero” è “Ri-partiamo Insieme”.

A prescindere dalla terminologia, il Consiglio comunale di Saluzzo di ieri sera (26 maggio) ha approvato uno stanziamento complessivo di 618mila euro per le misure – adottate e da adottare – di sostegno per l’emergenza epidemiologica del Covid-19.

L’assise si è a lungo soffermata sul tema, con un’ampia discussione. “Questa manovra è il cuore di questo Consiglio comunale” ha detto dall’opposizione il consigliere Carlo Savio.

I DETTAGLI DELLA MANOVRA

Il Comune ha disposto l’esenzione del pagamento della tassa sul suolo pubblico (la Cosap) sia per gli spazi occupati già da prima del “lockdown”, sia per gli ampiamenti concessi ai dehor e agli stendini espostivi fino al 31 dicembre.

Su queste tipologie non si pagherà nemmeno la tassa rifiuti (la Tari), fino a fine anno.

Per gli ambulanti, il Comune ha previsto l’esenzione della Cosap per 1 mese ai banchi di genere alimentari, estesa invece a tre mesi per i generi non alimentari. I banchi spostati e ricollocati per garantire le distanze previste dalla normativa non pagheranno la Cosap sino a fine emergenza. Sempre agli ambulanti verrà scalata del 100% la tassa rifiuti, in misura pari al periodo di chiusura imposto.

Anche le attività produttive cittadine saranno esentate dal pagamento della Tari per tutto il periodo di chiusura. Le attività all’interno di locali comunali, come ad esempio quelle ospitate a Palazzo Gallo o il “Sarvanot” di Castellar, vedranno invece ridotti – sempre fino al 31 dicembre – i canoni di affitto del 50% (bar e ristoranti) o del 30% (gli altri negozi). Per calcolare le riduzioni sui periodi di chiusura, il Comune si baserà sui codici Ateco delle attività. Sono previste anche riduzioni per il canone di locazione dei cinema, pari al 50%, sempre estese sino a fine anno.

L’Amministrazione comunale del sindaco Mauro Calderoni ha voluto pensare anche alla Società e Associazioni sportive, con una riduzione del 100% sui costi per l’utilizzo di palestre e impianti comunali per tutto il 2020 e – sempre in egual misura – sui canoni ricognitori.

Seppur in misura “prudenziale”, come ha spiegato l’assessore Fiammetta Rosso, dal momento che non vi sono ancora ipotesi sulla riapertura, sono stati previste riduzioni del 15% sulle rette degli asili nido comunali e sulle mense scolastiche.

Una manovra, sino a qui, pari a 371mila euro. Alla quale, però, vanno ad aggiungersi i 30mila euro destinati ai servizi educativi e assistenziali e i 61mila euro di contributi alla locazione, già distribuiti per 28mila euro a 28 famiglie in difficoltà.

L’addizionale Irpef sarà rimborsata ai soggetti con reddito Isee fino a 25mila euro annui. “Abbiamo alzato il limite massimo della fascia Isee da 17mila a 25mila euro – ha illustrato il vicesindaco Demaria – in modo tale che anche questa parte di famiglie, che non sono destinatarie normalmente di sostegni economici, abbiano un aiuto, con la restituzione dell’Irpef. Una misura pensata, ad esempio, per i giovani e le famiglie che hanno da pagarsi il mutuo o l’affitto di casa”.

In agricoltura, 25mila euro sono stati destinati ai contributi per il noleggio di container per l’alloggiamento dei braccianti stagionali, in aggiunta ai 97mila euro stanziati dalla Regione. Il Comune è in attesa di capire come inserirsi in questo ambito per mettere a disposizione i soldi stanziati a bilancio.

L’esenzione del pagamento dei parcheggi negli “stalli blu”, dal 13 marzo al 3 giugno, si tradurrà in un mancato incasso pari a 60mila euro. Completano la manovra, gli stanziamenti per i buoni pasto consegnati alle famiglie in difficoltà: 53 mila euro di fondi comunali, dei quali 30mila sono donazioni della popolazione, che vanno ad aumentare di 67 punti percentuali lo stanziamento iniziale di 97mila euro, arrivati dallo Stato.

618mila euro coperti dai fondi destinati alla fusione di Saluzzo e Castellar. Lo ha ben spiegato Demaria, che ha le deleghe al Bilancio e Programmazione finanziaria: “Valgono una parte significativa del bilancio 2020. Posticipando alcuni interventi, la cui progettazione è andata ‘lunga’ a causa del lockdown, abbiamo liberato risorse della fusione, dirottate su spese correnti.

Grazie gli uffici, al segretario comunale, al sindaco e agli assessori per lo straordinario contributo che portato ad un risultato significativo in questo periodo, specie per un Comune di 17mila abitanti. Pensiamo di intervenire su molti dei settori più colpiti.

Per prime le attività produttive: la dignità delle persone si trova nel lavoro, non tanto nei contributi a pioggia. Non si chiederà nulla ad alcun cittadino in difficoltà, sino al 1 ottobre”.

IL DIBATTITO E LE REAZIONI IN AULA

Plurime le reazioni durante la lunga discussione sul tema.

Dall’opposizione, Fulvio Bachiorrini (FI) ha chiesto lumi su alcuni passaggi della delibera (il sindaco: “La documentazione mi pare sia arrivata in tempo ai consiglieri, Bachiorrini mi pare disorientato”), ponendo poi l’accento sul Fami, fondo asilo, migrazione ed integrazione.

È uno degli aspetti fondamentali di questa delibera, che da parte nostra non è condivisibile. Ci sarebbe stato spazio per un’azione maggiore incidendo sulle spese correnti e sull’avanzo di Amministrazione. Il progetto Fami non ha mai trovato il nostro riscontro. Spero ci sia ancora spazio per un ulteriore e maggiore contributo per le famiglie anche sull’addizionale Irpef”.

Carlo Savio: “Questo passaggio non può non essere condiviso. Si poteva fare di più e diversamente, certo, ma la delibera dimostra la differenza degli interventi dei Comuni rispetto a quelli del Governo centrale. I Comuni riescono ad incidere sulla vita della gente con interventi mirati, obiettivi e veri. Il Governo ha fatto decreti di tutti i tipi, promettendo mari e monti, ma facendo arrivare ben poco.

Ai cittadini ciò che arriva di concreto arriva dai Comuni. 600mila euro per una città come Saluzzo è significativo. Sono interventi utili, forse non sufficienti, ma magari al momento non si poteva fare di più”.

Fiammetta Rosso: “Nei mesi dell’emergenza pandemia abbiamo attivato i buoni pasto: siamo, tra i Comuni delle 7 sorelle e forse anche altrove, quello con la percentuale d’impegno più alta rispetto alla spesa alimentare”.

Corrado Lauro: “Il primo semestre del 2020 è stato un bel banco di prova per l’Amministrazione. Il 30 gennaio eravamo a Roma per l’accordo Mahle. A pochi metri di distanza c’erano i primi ricoveri allo Spallanzani dei due cinesi positivi al Covid-19.

Il testimone è passato da una drammatica crisi industriale alla crisi più grave dal Dopoguerra. Abbiamo sempre cercato di affrontare i problemi come in un sinodo politico, camminando insieme.

Grazie a una buona gestione del bilancio e alle donazioni abbiamo potuto intervenire sui bisogni primari dei cittadini in difficoltà. Con risorse alle categorie più colpite.

Il Comune non ha opportunità di intervento sul reddito dei cittadini. Ma con queste misure abbiamo pensato a cinema, sport, famiglie. Una manovra che si aggiunge al consistente sforzo che l’Amministrazione produce da anni per le fasce deboli, che non si è interrotto.

Siamo soddisfatti e orgogliosi. Superiamo gli schieramenti e le barriere ideologiche per un più ampio consenso possibile sulla risposta unitaria e solidale ai bisogni cittadini”.

Il prosindaco di Castellar, Eros Demarchi, ha ribadito che, in questa fase, “i fondi della fusione sono stati una grande risorsa. Due anni fa la comunità saluzzese non ha capito la forza di questa azione, che ora porta grossi benefici alla stessa comunità saluzzese, non sono castellarese.

Siamo un’unica famiglia. Nei tavoli tecnici pre-fusione avevamo pattuito che in caso di calamità, anche solo su uno dei due territori, si sarebbero utilizzati istintivamente i fondi della fusione, mettendo a disposizione le quote.

Così è stato: le somme a disposizione sul Municipio di Castellar sono state utilizzate tutte, ma devo dare atto al sindaco e alla Giunta che con un documento ufficiale hanno specificato che l’utilizzo sarà temporaneo, con una compensazione nel prossimo anno”.

Domenico Andreis: “Siamo di fronte ad un gran lavoro, come non si fa ad essere d’accordo con questa manovra. Abbiamo un’Amministrazione che sta lavorando bene, i numeri sono gestiti in maniera intelligente. È stato fatto molto per la famiglia, ma mi permetto di dire che si sono famiglie che hanno sofferto un po’ di meno delle altre. Ci sono famiglie che vivono sugli stipendi, mentre altre magari vivono esclusivamente sui fatturati delle attività, rimaste chiuse da tempo”.

La chiosa è stata poi del sindaco, Mauro Calderoni. Che è partito chiarendo gli aspetti del fondo Fami: “È un progetto approvato dal Governo Conte con Salvini e Di Maio vicepremier. Ne è capofila la Regione Piemonte, quindi, Bachiorrini, al limite questo è un progetto qualificante per la Regione.

Per noi è qualificante sommare 700mila euro di risorse Comunali, con altri aiuti da Stato, Europa e Regione. Lo svolgimento del Consiglio online non consente a Bachiorrini di comprendere la portata dell’azione a sostegno delle famiglie. Tutte le altre Sette sorelle del Cuneese sono in disavanzo. L’Anci è sulle barricate perché non si riesce a chiudere i bilanci. Noi adottiamo una manovra di aiuti da 600mila euro.

L’onestà intellettuale di Savio si staglia cristallina anche in questo Consiglio. Ricordo lo sforzo comunitario enorme affrontato da Saluzzo: i 400mila donati all’Officina delle Idee, i 110mila euro alla Croce verde, i 30mila euro al Comune, grazie ai saluzzesi.

A tutto ciò si aggiungono risorse che destiniamo ad attività economiche, famiglie, Associazioni. Grazie ai soldi della fusione, che oggi assume un significato determinante per la tranquillità nostra e dei cittadini. Una conferma ulteriore della bontà di quella operazione che ha messo molta benzina nel motore della nostra comunità, per realizzare molti nuovi progetti, ma anche, in caso di necessità, per garantire serenità alla cittadinanza.

Grazie ad Eros Demarchi, che ha mai fatto mancare un contributo attivo e operativo, che ha mai discusso le percentuali. Grazie agli uffici: è mai mancato il loro appoggio, anche se con modalità di lavoro nuove, ai volontari di Protezione civile, fantastici. Grazie a tutto il gruppo per il contributo dato nello sviluppare la manovra. Grazie alle minoranze, che invece di polemizzare o fare proposte che potevano disturbare il lavoro dell’Amministrazione ci hanno lasciato sviluppare un’azione serena e distesa”.

IL VOTO

La manovra e le misure emergenziali per la pandemia da Covid-19, sono state approvate con i voti favorevoli della maggioranza e di Carlo Savio. Astenuti Domenico Andreis, Fulvio Bachiorrini, Paolo Demarchi, Alessandra Piano e Paolo Scaletta.

Nicolò Bertola

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