Sul 5G - a livello locale ma anche nazionale - prima e durante l’emergenza sanitaria Covid-19 se ne sono dette di ogni. Ed è per fare chiarezza sull'argomento che il Comune di Cuneo ha deciso di riunire, nella serata di mercoledì 3 giugno, le commissioni V^ e III^ in audizione con Flavio Corino di Arpa Piemonte, Michele Pianetta di Anci e Marco Bussone di Uncem.
Una tematica che diventerà sempre più attuale nel corso del tempo e con lo svilupparsi del panorama tecnologico: nonostante l’assessore Domenico Giraudo abbia confermato proprio in sede di commissione che il Comune non ha ancora ricevuto richieste d'installazione d’impianti 5G sul proprio territorio di competenza e che non fa parte della lista di località in cui ne è permessa la sperimentazione, è chiaro che la nuova linea verrà utilizzata per la maggior parte delle attività umane nel futuro prossimo e immediato.
- LA SITUAZIONE IN REGIONE
Corino ha illustrato tramite alcune slides la situazione attuale piemontese in merito alla copertura telefonica.
“Dal 2000 al 2018 gli impianti sono passati da 500 a circa 8.000, in un incremento che non si prevede abbia un’inversione di rotta nel futuro prossimo – ha spiegato - . Nonostante questo, però, il 95% della popolazione è sottoposta a una radiazione elettromagnetica di molto inferiore alla soglia di attenzione nazionale; questo perché pur aumentando in potenza le radiazioni emesse diminuiscono sensibilmente a ogni sviluppo tecnologico dell’impianto”.
“Le antenne 5G andranno progressivamente ad affiancarsi al 4G, garantendo un flusso di dati maggiore di quello attuale. Inoltre per loro stessa natura si qualificano come meno invasive per la popolazione: l’antenna non trasmette di continuo per generare un segnale di copertura ma distribuisce la potenza in modo più concentrato, rispondendo in tempo reale alle esigenze degli utenti. Insomma, in area senza utenti connessi il segnale non dovrebbe nemmeno esserci”.
Attualmente, ha specificato ancora Corino, non esistono prove scientificamente inconfutabili che dimostrino un impatto negativo della tecnologia 5G sulla popolazione: “Come ARPA, comunque, richiediamo ai gestori telefonici dati sulla potenza dopo ogni richiesta di costruzione di un impianto, in modo da tenerne monitorato il funzionamento”.
- IL PARERE DI UNCEM E ANCE
“Quello del 5G e dell’infrastruttura dei territori è un problema che richiede impegno da parte delle amministrazioni comunali e che, come Uncem, affrontiamo con determinazione: se è vero che le aree interne sono al centro di nuovi flussi turistico-commerciali è necessario realizzare per loro occasioni di crescita e sviluppo – ha sottolineato Bussone - . L’Italia ha speso 3 miliardi di euro per investire sulla rete fissa, ma si è dimostrata meno lungimirante con la rete mobile. Sono 1200 in tutto il Paese, e 24 nella provincia di Cuneo, i Comuni con difficoltà di accesso”.
“Il digital divide, oggi, dimostra tutta la propria gravità. È un problema nazionale, che pesa sulla tenuta economica della stessa, realizzando sperequazioni territoriali drammatiche. Come Uncem guardiamo al 5G come a uno strumento per colmarle, un’evoluzione naturale delle infrastrutture che, se operata con le sicurezze sanitarie del caso, può andare a vantaggio di tutti”.
Pianetta ha ringraziato l’assessore Giraudo per l’attenzione sempre dimostrata alla tematica delle innovazioni tecnologiche. “Quella del digital divide è una questione che, nel periodo di crisi sanitaria, è balzata al centro del dibattito politico, dove speriamo rimanga anche in futuro: se un paese vuole puntare sullo smart working bisogna che alle amministrazioni locali venga data l’opportunità di renderlo reale. Servono risorse, o si rimane alla fase delle sole dichiarazioni d’intenti”.
“Come Anci non siamo né contro né a favore del 5G, ma vogliamo che le amministrazioni siano il più possibile informate sulla materia in modo da affrontarla con cognizione di causa – conclude Pianetta - . L’alternativa è che la discussione rimanga una delle tante battaglie d’opinione a cui questo nostro Paese ci ha abituati”.
- I COMMENTI DEGLI ASSESSORI
Nessuna richiesta di autorizzazione, quindi nessun via libera, per il territorio di Cuneo. E, allo stesso modo, nessun abbattimento di alberi – nemmeno preventivato – per evitare interferenze con le onde 5G o per lasciar spazio alle antenne (rumor che nel corso delle settimane passate aveva percorso la città, tanto da portare a diverse discussioni in consiglio comunale). Come si pone, quindi, il Comune davanti alla questione?
“Semplicemente adottando le leggi nazionali ed europee, che ci sono anche se molti pensano di no - ha detto l’assessore Giraudo - : si valuterà ogni caso secondo le leggi e dando piena fiducia al parere tecnico-sanitario”.
“Il digital divide è argomento complesso e da non sottovalutare: le aree interne sono concretamente emarginate – ha aggiunto l’assessore Mauro Mantelli - . La lotta sul 5G tra USA e Cina ha portato, nel mondo della “post-verità” di oggi, alla diffusione di fake news che in Italia, un paese spesso culturalmente anti-scientifico e complottista, hanno terreno fertile. Chiederei però che, come amministratori, ci si appelli saldamente a ciò che ci dice la scienza, una condotta che nel periodo dell’emergenza sanitaria ha ripreso piede; cerchiamo di non spaventare i nostri cittadini. Il peggior servizio che possiamo rendere è scatenare il panico al solo scopo di raggiungere consenso e non soluzioni”.