Politica - 11 giugno 2020, 13:33

Nella loro mission cuneese, Miccichè e Palenzona hanno dimenticato Bra

L’intervento di moral suasion sull’operazione Intesa-Ubi nei confronti dei sindaci Adriano (Mondovì), Bo (Alba), Borgna (Cuneo) e Gola (Camera di Commercio) ha escluso Fogliato, una gaffe istituzionale che ha reso di pubblico dominio incontri che avrebbero dovuto restare riservati. A quanto consta i vertici della Fondazione CrCuneo sono stati tenuti all’oscuro dell’iniziativa

Nella loro mission cuneese, Miccichè e Palenzona hanno dimenticato Bra

Le parti avranno tempo fino a lunedì 15 giugno per presentare memorie e documentazioni; poi, il 18 giugno ci sarà una nuova audizione dell’Antitrust, al termine della quale potrebbe essere espresso il giudizio definitivo sull’Ops (Offerta pubblica di scambio) avanzata da Intesa San Paolo su Ubi Banca.

Intesa potrà fornire indicazioni più dettagliate sul ramo di azienda che intende cedere a Bper. Ubi, dal canto suo, avrà l’opportunità di rafforzare la sua tesi di rispetto dei limiti alle concentrazioni bancarie.

Per convincere istituzioni e mondo economico cuneese della validità dell’operazione, la scorsa settimana due big della finanza nazionale, Gaetano Miccichè, ex direttore generale di Intesa San Paolo e oggi presidente di Banca Imi, e Fabrizio Palenzona, ex vicepresidente di Unicredit, hanno effettuato visite in Granda, segnate però da una esclusione (voluta o casuale?) che non è passata inosservata e che, per un soffio, non ha scatenato incidenti diplomatici.

Miccichè e Palenzona hanno incontrato i sindaci di Mondovì, Paolo Adriano, di Alba, Carlo Bo, di Cuneo, Federico Borgna e il presidente Mauro Gola, nella sua doppia veste di leader di Confindustria e fresco di nomina alla Camera di Commercio, ma hanno dimenticato Gianni Fogliato, sindaco di Bra.

Sarà pur vero che Bra è l’ultima arrivata, ma è un dato di fatto che l’omonima Fondazione – primo caso a livello nazionale - ha scelto di fondersi con Cuneo un anno e mezzo fa, aspetto che ai due esponenti dell’alta finanza evidentemente è sfuggito.

Fogliato è sindaco d’indole mite e non ha sollevato rimostranze, certo però è che la distinzione tra “figli” e “figliastri” non ha giovato alla causa di una iniziativa che doveva rimanere riservata ma che ora, dopo il caso braidese, è diventata di dominio pubblico.

La città della Zizzola, dopo aver sacrificato la sua Fondazione portandola in dote a Cuneo, non vuole essere relegata a fanalino di coda.

È verosimile che le diplomazie si siano già messe in moto per arginare le conseguenze della gaffe, ma al di là di questo aspetto restano misteriose le finalità della mission e poco chiaro il ruolo di almeno uno dei due protagonisti.

Fabrizio Palenzona, ad esempio, è intervenuto a titolo personale come lobbista finanziario o in rappresentanza di Ubi?

Ma se, in quanto ex vicepresidente di Unicredit, rappresentava Ubi perché avrebbe dovuto convincere sindaci e presidente di Camera di Commercio della bontà di un’operazione che il presidente della Fondazione Cuneo, Giandomenico Genta, continua a ritenere ostile?

E inoltre: se la finalità era quella di una moral suasion sul territorio ricompreso nella giurisdizione della Fondazione CrCuneo perché i vertici – così come risulta - non sono stati resi partecipi e (forse) nemmeno avvertiti, non fosse altro che per bon ton istituzionale'

GpT

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU