E’ la strada bianca che porta al tour intorno al Mondolè. E da lì conduce al suggestivo anello delle grotte di Bossea. Ma è anche una delle strade storiche del territorio, da Prato Nevoso alla Balma. Ora la rivoluzione tanto attesa nel segno del turismo green e della sostenibilità ambientale.
Prato Nevoso intende trasformare la “storica strada della Balma e dei laghi alpini” in un percorso pedonale. Cinque km in un paesaggio alpino che con lo sguardo abbraccia tutte le Alpi fino al mare della Liguria da chiudere alle auto. Per riservare solo al turismo verde.
Ma l'amministrazione comunale di Frabosa Sottana frena e chiarisce che non è attualmente prevista alcuna chiusura al traffico veicolare della strada vicinale di uso pubblico detta “della Balma”, che collega la località Colle del Prel a Prato Nevoso con la località Balma, e che insiste per la sua totalità su territorio comunale.
Ad oggi è solo una proposta avanzata dalla Prato Nevoso S.p.A., che sarà valutata secondo le modalità dovute e nelle sedi opportune.
"È stata fatta una proposta – dice il sindaco di Frabosa Sottana, Adriano Bertolino – a cui l’Amministrazione ha risposto in data di ieri con delle precisazioni, che riguardano la tipologia della strada. Non siamo pregiudizialmente contrari a nessuna proposta e prenderemo in considerazione l’idea della Prato Nevoso S.p.A. con attenzione, seduti intorno a un tavolo, ma è esclusa la possibilità di una chiusura al traffico tout court. La strada, di competenza comunale, ha un valore essenziale a servizio delle attività agroalimentari, degli alpeggi, dei rifugi e della montagna. Chiudere una strada del genere è, inoltre, un intervento che andrebbe a colpire anche altri Comuni, che hanno dei territori nella zona della Balma. Sono cinque oltre al nostro: Frabosa Soprana, Magliano Alpi, Villanova Mondovì, Montaldo e Monastero Vasco. Si fa presente, infine, che ci sono altre vie e sentieri per raggiungere a piedi e in bici la Balma e solo questa strada è aperta al traffico veicolare".
Nel frattempo, Prato Nevoso spa ha comunicato che l’intero tracciato è stato oggetto di un finanziamento del Gal Mongioie con un vincolo di destinazione proprio sugli investimenti cicloturistici. E proprio in tale direzione va la nuova riqualificazione ambientale della strada bianca a uso esclusivo di pedoni e ciclisti. Una misura necessaria anche per rendere sicure le vacanze dei turisti.
La strada, infatti, frequentatissima dalle auto in estate, è diventata un crocevia di mezzi e motori che mette a rischio la sicurezza dei pedoni. Riservarla solo a chi va piedi, in bici o a cavallo, si traduce anche in un contesto di sostenibilità ambientale che diventa una mission prioritaria per ogni strategia presente e futura.
Un progetto che ha incassato anche il plauso dell’assessorato alla Montagna di Fabio Carosso. “Ottimo il progetto di Prato Nevoso di trasformare una strada storica, amata dai cuneesi e apprezzata dai turisti liguri e piemontesi, in un percorso a misura di turismo verde ed ecosostenibile”.
Gian Luca Oliva, amministratore delegato di Prato Nevoso spa: “Ringraziamo l’assessore Carosso per il sostegno e la grande sensibilità ambientale che lui e la giunta regionale stanno dimostrando con il loro lavoro a tutela della montagna. E’ questo il turismo estivo che vogliamo. Sempre più green, ecosostenibile, attento all’ambiente e alla salvaguardia dei pascoli d’alta quota. Ci apprestiamo a vivere una rivoluzione storica. Un turismo in cerca di montagna, sicurezza e all’aria aperta. E noi dobbiamo essere pronti a dare risposte al futuro che bussa alla porta. Convertendo le nostre strade più belle e in alta quota in grandi corridoi verdi in grado di integrarsi con le magnifiche montagne che ci circondano”.
Per ora una bella proposta. Avvallata dalla Regione ma su cui, per ora, frena il Comune. Che ha inviato un chiarimento su quanto comunicato dalla Prato Nevoso spa.






