Attualità - 21 luglio 2020, 13:11

Alba demolisce le case abusive del campo nomadi "Pinot Gallizio"

Atteso a giorni l’intervento della ditta umbra incaricata di abbattere le decine di costruzioni dell’insediamento sul Tanaro. Al loro posto piazzole in cemento allestite per accogliere strutture semoventi. Comune al lavoro per trovare ai residenti una sistemazione temporanea durante lo sgombero

L'area del campo Pinot Gallizio, in una veduta d'archivio

L'area del campo Pinot Gallizio, in una veduta d'archivio

Da sbrigare ci sono ancora alcuni passaggi, a partire dalla definizione, di concerto con Procura e Prefettura, degli ultimi dettagli riguardanti le sistemazioni temporanee nelle quali alloggiare il centinaio di persone ad oggi residenti nel campo che da quasi settant’anni ospita la comunità di nomadi di stanza nella capitale delle Langhe.

Completate quelle, e ultimata la serie di incontri che il sindaco Carlo Bo ha tenuto in queste settimane con le famiglie dei nomadi, l’Amministrazione comunale darà seguito al previsto abbattimento delle decine di costruzioni – dalle semplici baracche a veri e propri edifici in muratura – di cui la Procura di Alba dispose la demolizione in ragione di sentenze che l’allora Tribunale langarolo emise a partire dalla metà degli Anni Ottanta – per violazioni che vanno dall’occupazione alla costruzione abusiva e all’allacciamento abusivo a reti di servizi –, ma anche da ragioni di sicurezza, trovandosi l’insediamento a pochi metri dalle rive del Tanaro, che a ogni piena minaccia seriamente l’incolumità dei suoi residenti.  

L’arrivo delle ruspe nell’appezzamento che a metà degli anni Cinquanta venne messo a disposizione della comunità "sinti" dall’artista Pinot Gallizio, cui il campo è infatti dedicato, potrebbe realizzarsi già nei primi giorni di agosto. Nelle scorse settimane, chiamato a Roma per un passaggio amministrativo relativo ai fondi Crosetto, il sindaco Bo ha incontrato e raccolto la disponibilità a partire coi lavori dai responsabili della ditta umbra che nel 2016 vinse l’appalto per l’opera di abbattimento bandito un anno prima dalla Giunta Marello.

Un affidamento da 120mila che da allora è però rimasto congelato, come nulla si fece dei diversi progetti coi quali le amministrazioni succedutesi ad Alba nell’ultimo ventennio avevano inteso dare corso alle sentenze del tribunale e al contempo affrontare il tema di una più sicura localizzazione per l’insediamento.

Un passo ora vicino a realizzarsi, non appena definita la non semplice logistica dello sgombero dal campo, dove l’intenzione del Comune è quella di realizzare alcune piazzole in cemento attrezzate per accogliere strutture semoventi, mentre per almeno una parte delle famiglie si guarda anche al nuovo bando per l’assegnazione di alloggi popolari atteso a breve dall’Agenzia Territoriale per la Casa Piemonte Sud.

Interpellato dal nostro giornale il sindaco Carlo Bo parla di un provvedimento legato a ineludibili questioni di legalità e sicurezza: "Ci sono delle sentenze che vanno fatte rispettare e c’è un tema sicurezza che è sotto gli occhi di tutti da anni. Sono problematiche che abbiamo inteso affrontare con senso di responsabilità e con la massima attenzione per queste famiglie, con le quali abbiamo avviato un articolato percorso di confronto. Al momento stiamo lavorando per trovare a tutti una sistemazione temporanea che, con lo sgombero del campo, consenta alla ditta incaricata delle demolizioni di operare in sicurezza".

E. M.

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