A un mese dall’alluvione che ha messo in ginocchio interi territori del Piemonte e della Granda in particolare il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli si è confrontata coi vertici della Regione – il presidente della Giunta Alberto Cirio, col vice Fabio Carosso e l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi – e gli amministratori del territorio nel corso di un incontro che in prima battuta si sarebbe dovuto svolgere a Cuneo e che per le ben note difficoltà indotte dalla recrudescenza della pandemia si è invece svolto nella mattinata di oggi in videoconferenza dalla prefettura di Piacenza.
Sul tavolo i temi del completamento dell’autostrada Asti-Cuneo e delle misure che il Governo intende prendere per ripristinare la viabilità della Statale 20, del Colle del Tenda e dei collegamenti stradali e ferroviari con la Francia dopo il disastro dell’alluvione di inizio ottobre.
Sul primo fronte De Micheli ha spiegato che oggi pomeriggio procederà alla firma del decreto interministeriale che, dopo il medesimo avvallo da parte del dicastero dell’Economia, darà definitiva sanzione al nuovo piano dell’opera definito nei mesi scorsi col concessionario, piano che nei giorni scorsi ha superato l’esame della Corte dei Conti. Un passaggio, quello previsto in giornata, che consentirà il definitivo sblocco dei lavori sulla parte del lotto 2.6 (il cosiddetto tronco B, dalla tangenziale di Alba al confine tra Roddi e Verduno) che non richiede di essere riprogettata.
Insieme all’accorato sollecito a seguire con la massima celerità i tempi autorizzativi di tutte le opere connesse al completamento, sono state due in particolare le richieste avanzate all’esponente del Governo Conte dai parlamentari e dagli amministratori del territorio che hanno preso parte al confronto.
La prima riguarda la preoccupazione a che siano messi in campo tutti i necessari accorgimenti per ridurre l’impatto dei cantieri sulla già sofferente viabilità locale. Un punto per il quale il ministro si è impegnato a promuovere "l’attivazione di uno specifico tavolo col coinvolgimento del prefetto, così come fatto in occasione di opere dall’analogo impatto", mentre il governatore Cirio si è detto certo che i cittadini dell’Albese e del Braidese "sopporteranno volentieri anche qualche disagio, visto che sono trent’anni che subiscono i ben più gravi problemi provocati dalla mancanza della strada".
Ben più pregnante la seconda richiesta, riguardante l’impegno a che venga garantito la gratuità dell’accesso al casello previsto in corrispondenza dell’ospedale di Verduno. "Non è oggi il tempo della decisione", ha premesso qui il ministro, che si è però impegnata a stabilire col concessionario "un dialogo costruttivo per poter arrivare a rispondere positivamente a questa richiesta del territorio. E’ un impegno politico che ci prendiamo, pronti ad affrontarlo quando avremo un quadro completo e definitivo sui dettagli riguardanti i costi e flussi di scorrimento dell’opera".
Sul punto è tornato in termini più perentori il governatore Cirio: "La garanzia della gratuità del pedaggio verso l’ospedale per chi arriva da Alba come da Bra è un principio fondamentale per questo territorio", ha ribadito il governatore, garantendo in questa direzione l’impegno della Regione, per poi fare un ultimo su un tema altrettanto caro ad amministratori e popolazione di questa zona della Granda. "Rimane aperto – ha spiegato Cirio – il tema delle opere 'di accompagnamento', quelle che fino a ieri si chiamavano 'di adduzione'. Saranno oggetto della conferenza dei servizi che dovrà definire la realizzazione del secondo tronco del lotto 2.6 (il tronco A, dal confine tra Roddi e Verduno al moncone di Cherasco, ndr). In quell’occasione faremo un punto sull’attualità di quelle opere perché, a quasi un decennio dalla loro previsione, abbiamo necessità di vedere in modo puntuale quale è la loro attualità e possibile rimodulazione".





