Grande è la preoccupazione di ACI Cuneo e UNCEM rispetto ai danni alle infrastrutture di trasporto cuneesi e transfrontaliere realizzati dall'evento alluvionale dello scorso ottobre: i due enti, da tempo uniti da un patto che evidenzia il ruolo strategico delle infrastrutture cuneesi, transregionali e transfrontaliere, essenziali per lo sviluppo economico e per una mobilità sicura e sostenibile, hanno quindi deciso di sottoscrivere una lettera.
Obiettivo delle puntualizzazioni di ACI Cuneo e UNCEM è sottolineare l'urgenza del superamento dei tanti (troppi) punti di debolezza delle infrastrutture e la necessità di un contratto territoriale con il governo volto alla costruzione e all'adeguamento dei valichi, per far uscire la provincia dall'isolamento.
- LA PROVINCIA DI CUNEO E' SEMPRE PIU' ISOLATA
Isolamento che rischia di aggravarsi sempre più - come evidenziato dal presidente di Astra Cuneo Diego Pasero - dopo la notizia della possibile ordinanza francese che vieterebbe il transito dei camion che valicano il Colle della Maddalena.
L'ordinanza - che prenderebbe le mosse da una diatriba tra il Comune di Barcellonette e il Dipartimento delle Alpi e dell'Alta Provenza su chi debba coprire le spese di manutenzione di un tratto di strada di circa 3 km, oltre ovviamente alle rimostranze di parte della popolazione in merito al transito di mezzi pesanti - andrebbe a ignorare le deroghe alla precedente, datata 2003, che impediva il passaggio ai mezzi oltre le 26 tonnellate.
"Sarebbe l’ennesimo duro colpo non solo all’autotrasporto, ma a tutto il mondo produttivo cuneese, che si troverebbe privo anche dell’unico sbocco rimasto per lo scambio di merci con il territorio francese - ha sottolineato Pasero - . Abbiamo richiesto un incontro urgente con il prefetto di Cuneo, Fabrizia Triolo, per avviare un costruttivo e collaborativo dialogo tra istituzioni italiane e francesi e giungere a una soluzione che rispetti i diritti di tutti i soggetti coinvolti".
- LA LETTERA DI ACI E UNCEM
Diversi i fronti aperti nello specifico: l'Asti-Cuneo, i collegamenti viari e ferroviari con la Liguria, la linea ferroviaria Torino-Nizza, l'aeroporto Cuneo-Levaldigi, la banda larga e quelli viari e ferroviari transfrontalieri.
Sull'Asti-Cuneo, apparentemente superate le questioni pendenti con il concessionario, è necessario secondo gli scriventi aprire i cantieri al più presto nel lotto Alba-Roddi e accelerare la progettazione di quello Roddi-Cherasco; è opportuno, poi, che il governo nomini un commissario politico nella persona di Alberto Cirio.
In merito ai collegamenti viari e ferroviari con la Liguria bisogna invece chiedere al governo una definitiva decisione rispetto al traforo Armo/Cantarana e i collegamenti con la SS28, oltre a un intervento di adeguamento della linea ferroviaria Mondovì-Altare-Savona Vado, di circa 250 milioni di euro, indispensabile secondo i tecnici per avviare la realizzazione del corridoio logistico multimodale.
Per quanto riguarda la linea ferroviaria Torino - Nizza le due associazioni chiedono la nomina di un responsabile e un gestore unico franco/italiano, individuati dai governi dei due paesi rispettivamente nella Commissione Intergovernativa della TAV Torino/Lione e nella società pubblica TELT; 120 milioni sono sufficienti per l'elettrificazione, la messa in sicurezza, il superamento di alcune rotture di carico e il ripristino delle stazioni italiane e francesi.
Focus anche sull'aeroporto Cuneo Levaldigi: serve che la Regione lo valorizzi dando seguito alla richiesta dell'UE di realizzare un sistema aeroportuale piemontese e configurandolo come struttura alternativa e integrata con Caselle, focalizzata su rotte incoming leisure.
Al centro, infine, l'accesso alla banda larga - necessario secondo gli scriventi per il dinamismo dei territori e la loro coesione - , i cui lavori di posa sarebbero dovuti terminare prima entro il 2021 e poi entro il 2022, ma che si teme invece vengano rinviati sino al 2025.
- I COLLEGAMENTI TRANSFRONTALIERI
Più sfaccettata, secondo ACI Cuneo e UNCEM, la materia riguardante i collegamenti viari e ferroviari tra Italia e Francia.
Sono numerosi, per esempio, i problemi sul versante italiano della SS21 "della valle Stura": serve la messa in sicurezza del ponte dell'Olla e le deviazioni di Aisone e Vinadio, ma ancor più urgente è la realizzazione della circonvallazione di Demonte che, progettata più volte, avrebbe ora a disposizione 50 milioni di euro di finanziamento, a patto che apra finalmente i cantieri.
Rispetto al valico del Colle di Tenda, invece, come già approvato da ANAS, Ministero, enti locali interessati e Provincia, si caldeggia la realizzazione di un nuovo traforo più basso dell'attuale tra Limone e Vievola; un progetto da 220 milioni di euro di costo.
Preso atto dello stanziamento dei fondi per la ricostruzione e la messa in sicurezza della viabilità della valle Roya, poi, ACI Cuneo e UNCEM suggeriscono che all'incontro tra governi italiani e francesi che si terrà a fine novembre le regioni Piemonte e Liguria e le province di Cuneo e Imperia propongano la realizzazione di un piano unitario per la sistemazione di tutta la viabilità da presentare per il finanziamento all'UE e la nomina di due commissari, uno per ciascun paese, in grado di realizzare procedure abbreviate e dare avvio ai lavori. Inoltre, che i lavori del nuovo tunnel inizino prioritariamente dal versante francese e che venga ripristinata la viabilità provvisoria attraverso il vecchio traforo o con le navette ferroviarie per le auto tra Tenda e Limone.





