Attualità - 12 novembre 2020, 11:32

Sonno, sport e solidarietà: ecco le “3S” contro l’ansia da lockdown

Risso, direttore del dipartimento di Salute mentale AslCn1: “Aumentano i casi di depressione, la strategia giusta è diventare resilienti”. Vi spieghiamo come

Sonno, sport e solidarietà: ecco le “3S” contro l’ansia da lockdown

Dormire, fare attività fisica ed essere solidali con gli altri.

Sono queste le tre carte vincenti che ognuno di noi dovrebbe “tirar fuori dalla manica”, per poter affrontare al meglio questo periodo particolare della nostra vita, dove l’angoscia per la malattia - nostra o dei nostri cari - lo stravolgimento della routine e i timori di una crisi economica, possono incidere in maniera pesante e negativa sul nostro equilibrio psicofisico e quindi sulla nostra felicità di vita.

“Lo so, non ci sembra ancora vero di trovarci in questa situazione, non so a voi ma a me sembra a volte quasi un film, d’ altra parte per aiutare il nostro Paese l’ unico vero e autentico impegno che ci viene chiesto è di rimanere a casa e limitare le nostre uscite a quelle strettamente indispensabili per motivi di salute e per fare la spesa - spiega Francesco Risso, direttore del dipartimento interaziendale di Salute Mentale dell’Asl Cn1 -. Il nostro isolamento, la chiusura di bar, ristoranti e altri negozi, è l’ unico modo scientifico per fermare l’ epidemia Covid 19”.

Anche se è necessario, non e certo facile affrontare questo periodo e sono i dati a precisarlo: da marzo di quest’anno nella sola Asl Cn1, i pazienti con problemi legati a situazione di ansia e di stress sono aumentati di oltre il 20 per cento.

“Infatti - prosegue il direttore Risso - nessuno può nemmeno lontanamente pensare che questa situazione di quarantena nazionale non abbia in sé un elevatissimo potenziale di stress per tutti noi cittadini che con coraggio e determinazione stiamo portando avanti questa battaglia.

Certamente non avere più relazione con gli altri e aver cambiato la nostra routine quotidiana è fonte di grave stress che dipende non solo da ciò che ci accade, ma da come vediamo noi stessi gli eventi: sto parlando di “resilienza”.”

Ci sono delle “strategie” da mettere in atto che possono aiutarci?

“Certo - precisa Risso, direttore del dipartimento interaziendale di Salute Mentale dell’Asl Cn1 -. Per prima cosa consiglierei di informarsi adeguatamente sui dati ufficiali evitando assolutamente gli articoli sensazionalistici conditi la maggior parte da fake news e i social network pieni di lamentele, rancori, falsi cordogli e accuse disinformate.

Un secondo consiglio può essere quello di costruire una nuova routine quotidiana a partire dalla casa (non è facile) che dovrebbe essere vista come un’opportunità e non come una prigione e il tempo deve essere visto come ritrovato anziché perso”.

Sono però l’ansia e la depressione i maggiori problemi che dobbiamo affrontare.

“È vero. Molto utile per prevenire i disturbi d’ ansia e depressivi è l’attività motoria che rappresenta ancora oggi, come dice la letteratura scientifica, una delle cure più efficaci per curare l’ansia, i disturbi del sonno e le situazioni anche clinicamente più gravi quali la depressione. Fondamentale è avere un buon riposo notturno di almeno otto ore, eliminando o andando a limitare le nostre dipendenze da alcool, nicotina o droghe da abuso”.

Consigli, questi, che possono apparire banali, ma che lo psichatra cuneese conferma essere supportati da dati scientifici inequivocabili.

“La Società Italiana di Psichiatria - precisa Risso - afferma che il 63% degli italiani ha avuto dei sintomi psichiatrici importanti e duraturi (oltre 20 giorni) e questa pandemia ha causato 150mila nuovi casi di depressione grave.

In particolare poi questa seconda ondata ha mutato radicalmente la nostra psicologia: siamo stanchi, arrabbiati, sconfortati, usurati, paurosi e rabbiosi con un desiderio di tornare “a com’ era prima”.

Domina sicuramente una grandissima paura per i nostri cari, per i nostri genitori e per i nostri figli”.

I giovani fanno giustamente molta fatica ad accettare le limitazioni, soprattutto affettive alle quali erano abituati fino a un anno fa con grave sofferenza psichica.

“Certamente appare poi grave l’ impatto sull’aumento vertiginoso dei disturbi mentali delle condizioni economiche con l’impoverimento di una grande fascia della popolazione.

Quello che posso augurare all’ Italia è la ricerca di un clima di solidarietà - conclude il dottor Francesco Risso -, di vicinanza per darci il coraggio di accettare e affrontare il cambiamento.

Come ho detto prima la solidarietà e la vicinanza affettiva, il cercare di avere fiducia negli altri può essere un fattore decisivo per aumentare la nostra resilienza”.

NaMur

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