I dati - aggiornati alla mattina di martedì 17 novembre - sono in costante crescita grazie al fatto che le dirette con gli incontri sono ancora tutte fruibili sul sito e sui canali mediatici della rassegna, ma i numeri dell'edizione XXII di scrittorincittà sono sin d'ora davvero importanti: oltre 100.000 visualizzazioni delle dirette proposte dal festival, circa 16.000 tra bambini e ragazzi che hanno seguito il programma scuole e ragazzi e circa 450.000 contatti che hanno fruito dei contenuti digitali del festival.
“I dati che abbiamo raccolto confermano le ottime sensazioni avute nelle giornate del festival – dichiara l’assessora Cristina Clerico – Scrittorincittà ha saputo cambiare veste senza perdere la sua anima. I lettori hanno premiato la qualità, cifra della rassegna”.
Programmando scrittorincittà 2020, l’organizzazione aveva immaginato un’edizione ibrida, con incontri in presenza e online, come sempre per tutte le fasce d’età, mantenendo inalterato il cuore della manifestazione: far incontrare autori, libri e lettori. La disponibilità da parte di scrittori, artisti ed editori nei confronti delle soluzioni di volta in volta proposte per adattare il programma in base alle disposizioni nazionali e regionali che si sono susseguite è stata grandissima, ma la curva dei contagi ha costretto a ripensare ancora una volta la manifestazione, che si è svolta interamente online, con quasi 150 appuntamenti per adulti e ragazzi con più di 200 ospiti tra scrittori, giornalisti, critici e protagonisti della letteratura, dello sport, del cinema e della musica, trasmessi sul sito e sui canali social della manifestazione.
Il filo conduttore di quest’anno, intorno al quale autori italiani e stranieri sono stati come sempre chiamati a esprimersi, riflettere, confrontarsi, è stato Prossimo, tema scelto in tempi non sospetti e che negli ultimi mesi ha assunto nuovi significati e accezioni. Prossimo, vicino, così vicino da non poterlo evitare. Prossimo, l’inevitabile, ciò che arriva, ciò che ti trovi addosso, anche quando non lo pensi, anche quando non lo vuoi, com’è successo un po’ a tutti quest’anno. Prossimo, come la prossima edizione del festival, con l’augurio che possa tenersi dal vivo, che pubblico e autori possano essere di nuovo fisicamente prossimi.