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Attualità | 25 novembre 2020, 20:44

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: qualche pensiero da Dronero

In occasione nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, varie riflessioni oggi raccolte dei cittadini della città ai piedi della Valle Maira

Foto generica

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Tra notizie che sentiamo purtroppo quotidianamente e l’attivismo nel promuovere rispetto, l’uguaglianza e l’autodeterminazione. In questo 25 novembre, nella giornata internazionale contro  la violenza sulle donne decido di raccogliere pensieri di alcuni uomini e donne della mia città. Cosa pensano riguardo a questo giorno?

Katia: “È l’occasione per riflettere, ma bisogna riflettere sempre. La violenza è ancora più violenza quando viene taciuta. Devono esserci per questo leggi rigide contro non solo chi commette questi terribili atti nei confronti delle donne, ma  verso per tutte le forme di violenza e versi chiunque si trova ad essere nella condizione debole”.

Salvatore: “Pensarci è una sofferenza, una cosa di cui mi vergogno come essere umano di sesso maschile. Non bisognerebbe neppure che ci fosse il termine femminicidio, è un orrore che dovrebbe non esistere. Significa non rispetto per la vita. Bisognerebbe spiegarlo a tanti quaquaraquà: la vita risiede nella Donna, non nel tempo minimo in cui partecipano alla procreazione”.

Anna: “È importante, fondamentale. Dovrebbe essere tutti i giorni, non soltanto un giorno all’anno. È qualcosa di inaccettabile”.

Mario: “Uomini che sono una nullità, perché soltanto questo sono. Le donne devono capirlo, non dare alcuna possibilità, non cercare di salvare. Le donne, come tutti gli esseri umani, vanno rispettate. È ora di capirlo, uomini e donne”.

Ivana: “La violenza nei  confronti delle donne è l’atto derivante dal massimo non rispetto della loro libertà di scelta. Capire l’importanza della scelta è necessario, conduce al rispetto. Una donna deve poter scegliere, sempre”. 

Giacomo: “È che le donne non denunciano per paura, non sono tutelate. Io ho visto che fine ha fatto  una ragazza che aveva denunciato. I genitori ora sono lì che piangono”.

Maria Teresa: “Basta uomini che non ci rispettano, sono stufa di notizie del genere e di sentire sempre  parlare di violenza. Quelli non sono uomini”.

Luca: “Ho sempre pensato che il concetto di violenza sulla donna sia troppo spesso associato erroneamente al femminicidio. In realtà vi sono forme di violenza molto più diffuse e altrettanto gravi, ma molto meno considerate che hanno le donne come soggetto. Non so se siano stati fatti “passi in avanti” su questo tema, perché ce ne sono ancora troppi da fare”.

Beatrice Condorelli

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