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Attualità | 01 dicembre 2020, 07:20

In Granda nella scorsa stagione invernale pochi incidenti da valanga e nessun decesso sotto la neve

I dati sono stati raccolti da Arpa Piemonte, che ha evidenziato anche le anomalie meteorologiche: febbraio 2020 è stato il più caldo negli ultimi 60 anni, con una media delle temperature minime sul Piemonte di 7°C e una media delle temperature massime in pianura di 22.3°C

In Granda nella scorsa stagione invernale pochi incidenti da valanga e nessun decesso sotto la neve

Nella stagione 2019-2020 sono stati registrati tre incidenti da valanga, contro una media di 6, che hanno coinvolto 8 persone, 1 delle quali è deceduta. Di questi incidenti, uno è avvenuto a Pontechianale in Valle varaita e uno ad Argentera in Valle Stura,senza per fortuna gravi conseguenze.

Non si sono avuti morti sulle montagne della Granda nella scorsa stagione invernale. 

Dal punto di vista meteorologico, l’inverno 2019-2020 presenta un record di temperature positive. Il 3 febbraio 2020 è stato il più caldo negli ultimi 60 anni, con una media delle temperature minime sul Piemonte di 7°C e una media delle temperature massime in pianura di 22.3°C

Rendere più sicura la montagna attraverso la raccolta di dati, informazioni e lo scambio di conoscenze. È questo lo scopo dell’attività condotta da Arpa Piemonte sul territorio regionale, in stretta collaborazione con gli altri uffici regionali dell’arco alpino associati nell’AINEVA, presentata oggi, lunedì 30 novembre 2020, con il il webinar Conoscere il territorio per gestire il rischio valanghe. Presentazione del Rendiconto nivometrico 2019-2020.

Ogni anno Arpa Piemonte raccoglie, elabora e organizza una serie di dati riguardanti gli apporti di neve e l’attività valanghiva, sia di valanghe spontanee sia provocate.

 

Questo si concretizza con la redazione del rendiconto nivometrico e con l’implementazione della cartografia che diventa una solida base di partenza per chi nella realtà opera direttamente sul territorio. Il flusso di informazioni che ne deriva è bilaterale ed è garantito grazie alle preziose collaborazioni con chi vive e lavora in montagna come Guide Alpine, Guardia di Finanza, Soccorso Alpino, Parchi Naturali, CLV, impianti sciistici, gli operatori di sorveglianza delle dighe, il Consorzio Forestale Alta Val Susa e rifugisti.

 

La stagione 2019-2020 è stata una stagione particolare. Da un lato l’innevamento irregolare con un autunno nevoso e mesi invernali avari di precipitazioni e dall’altro una frequentazione fortemente limitata a causa dell’emergenza COVID-19. Nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia, che hanno determinato in primis una riduzione delle attività di monitoraggio e dei rilievi sul campo, Arpa ha garantito l’emissione del bollettino valanghe e del bollettino di allerta meteoidrologica soprattutto per finalità di protezione civile.

“Questo è stato un anno particolare e Arpa, al di là dei monitoraggi ambientali, ha attivamente partecipato anche in altri ambiti legati in modo peculiare agli aspetti della pandemia  - sostiene l'assessore regionale all'Ambiente Matteo Marnati - In un anno “normale” il mese di novembre è tradizionalmente quello che registra grande fermento per l’avvicinarsi delle vacanze natalizie e delle tradizionali settimane bianche nelle stazioni sciistiche. Ebbene, proprio in relazione al periodo che stiamo vivendo, quest’anno gli impianti di risalita molto probabilmente non riapriranno neppure, cosa che comporterà seri problemi sul fronte turistico e quindi economico. Ma, grazie all’attività di Arpa e all’impegno delle Forze dell’ordine, quando ripartiremo – perché ripartiremo – avremo a disposizione nuovi strumenti, e molte cose cambieranno ancora. Abbiamo a disposizione un’enorme mole di dati, raccolti da Arpa, che devono essere analizzati e oggi, con l’intelligenza artificiale, possiamo farlo. Più saranno sicure le nostre montagne, più sarà sicuro il turismo”.

"Le sinergie sono importanti per sviluppare progressi scientifici innovativi migliorando il monitoraggio dei possibili pericoli che la montagna presenta e aumentare così la sicurezza non solo da parte degli escursionisti che praticano sport invernali in alta quota, ma anche degli abitanti e dei turisti che frequentano le valli alpine. - sottolinea il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto - La cooperazione aumenta l’efficacia del lavoro degli esperti che quotidianamente operano sul territorio."

Tra le varie collaborazioni messe in campo l’accordo siglato quest’autunno con il Generale Castiglia dell’Arma dei Carabinieri, presente al webinar, ha proprio l’obiettivo di mettere a fattore comune le sinergie riguardanti le attività di previsione e prevenzione dei rischi in montagna.

Il rendiconto e le slide presentate nella notizia completa al link

http://www.arpa.piemonte.it/news/la-diffusione-della-conoscenza-per-una-montagna-piu-sicura

 



redazione

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