Al Direttore - 07 febbraio 2021, 13:43

Asti-Cuneo: gli ambientalisti sparano sulla “Croce Rossa”

A intervenire sul tema Paolo Chiarenza, ex consigliere provinciale

Asti-Cuneo: gli ambientalisti sparano sulla “Croce Rossa”

Egregio direttore,

viene facile agli ambientalisti di Langhe e Roero di sparare sulla “Croce Rossa” costituita dai politici cuneesi che in questi anni hanno dovuto occuparsi dell’autostrada Asti-Cuneo. Facendosi forti dell’immobilismo e dei contrasti a livello governativo in tema di infrastrutture, ritornano a contestare la realizzazione totale dell’autostrada. E’ una loro antica fissazione che ha inizio nel 1985 e ha ostacolato con ogni mezzo e bloccato a lungo i lavori progettati e programmati.

Pensare che a cavallo degli anni 1990\2000 erano i tempi dei progetti ad ampio respiro e incidenza, ma per gli ambientalisti l’Asti-Cuneo doveva essere un semplice diretto collegamento fra i due capoluoghi piemontesi, da qui la loro contestazione della famosa Zeta rovesciata. La loro ossessione rimane quella che pur fra la generale indecisione e il poco peso politico di allora, fior di uomini politici e progettisti avessero in mente un asse stradale fra il Piemonte e il Nizzardo, attraverso un nuovo traforo del Mercantour e il proseguimento dell’autostrada da Cuneo a Nizza.

Oggi che siamo all’intoppo finale - che ha ben precise responsabilità – agli ambientalisti non pare vero di gridare che “è tutto da rifare” e sparare proiettili a salve. L’autostrada Asti-Cuneo finalmente si completerà e verrà anche chi saprà vedere lontano per collegare, come è indispensabile e inevitabile, Italia e Francia attraverso le Alpi Marittime.


Paolo Chiarenza, ex consigliere provinciale

lettera firmata

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