Archiviato il Piano Magni si guarda a un ospedale unico nuovo per il territorio di Savigliano, Saluzzo e Fossano. Resta da stabilire dove sarà realizzato. I sindaci del territorio, che si riuniranno in commissione per valutare i progetti, appaiono compatti: a prescindere da dove si farà, fondamentale sarà organizzare la viabilità e portare a casa infrastrutture attese da anni.
Un ospedale di quadrante dedicato alle acuzie, che serve il vasto territorio del nord-ovest cuneese, dovrà infatti essere accessibile e comodo.
Tra le ipotesi messe sul piatto dagli amministratori anche l'opzione di realizzare il nosocomio di riferimento a Savigliano, ma sulla direttiva Genola-Savigliano.
Per l’assessore regionale Icardi, fondamentale sarà poi avvicinare territorio e medicina, ma anche predisporre le risorse adeguate per drenare gli accessi al Pronto Soccorso, ormai ingolfati dal troppo lavoro.
Pensiero unanime, quello legate alle tempistiche “Non perdiamo tempo”, è il pensiero comune a tutti.
In studio Gian Maria Aliberti Gerbotto, accompagnato dal giornalista, Giampaolo Testa, ha condotto la trasmissione tramite collegamento online con alcuni rappresentati della sanità e amministratori locali per capire le prospettive più attuabili anche per il futuro dei tre nosocomi: Luigi Icardi, assessore regionale alla Sanità, Giuseppe Guerra, commissario straordinario Covid Asl Cn1, Dario Tallone, sindaco di Fossano, Davide Sannazzaro, sindaco di Cavallermaggiore, Franco Demaria, vice sindaco di Saluzzo, Giulio Ambroggio, sindaco di Savigliano, Remigio Galletto, presidente associazione Amici dell’Ospedale SS Annunziata di Savigliano.
Anche questa settimana, l’editoriale del banchiere Beppe Ghisolfi farà il punto sull'argomento specifico della serata, fornendo preziosi spunti di riflessione per il dibattito. E Danilo Paparelli chiuderà la trasmissione con la sua vignetta che sarà la sarcastica chiosa su quanto emerso dalla chiacchierata tra gli ospiti.
Le sigle di apertura e chiusura del programma sono state realizzate e composte da Enrico Sabena. La regia è di Raffaele Massano.