Egregio direttore,
le scrivo queste poche righe come cittadino allietato, in questo periodo triste, da tutto il carrozzone che si è venuto a creare in questi giorni riguardo l’ultima seduta del Parco del Monviso e la nomina del nuovo CdA dell’Ente.
Ho letto con interesse tutti i vostri ultimi articoli e seguito con suspense tutto l’evolversi di questa tragica vicenda.
Si, scrivo tragica perché mentre il mondo dell’Amministrazione locale si litiga un posto all’interno dell’Ente, evidentemente vista la passione messa di un valore morale/personale e politico altissimo, gli abitanti del territorio subiscono la situazione e sono sempre più abbandonati a loro stessi.
In tutta questa situazione tragicomica traspare da parte di tutte le Amministrazioni, che l’interesse sia più quello di dividersi una buona fetta di torta invece di fare davvero del bene alla comunità locale.
Vorrei ricordare a questi signori, che ormai da mesi si scannano a parole in queste avvincenti riunioni, che il Parco del Monviso non lo fanno le amministrazioni presenti in CdA ma le persone, gli agricoltori, tutti quelli che vivono sul serio a contatto con la nostra terra.
Tutte queste persone, queste aziende, invece di essere incentivate e spinte a prendersi cura di un territorio bellissimo quale è il nostro, sono completamente dimenticate tranne per quando è il momento di sanzionare e messe in croce da norme sempre più stringenti e vincolanti come sono quelle di un Ente sempre più distaccato da quelle che sono le reali necessità di chi ci vive.
Non entro nel merito politico in quanto non mi dedico a queste cose e penso che un Ente Parco dovrebbe essere super partes, perché il bene di una comunità non deve passare da un urna elettorale o dal contentino dato a qualcuno, ma dall’ amore incondizionato verso il proprio territorio.
Sperando con questa mia di scuotere l’animo di qualcuno.
Cordiali saluti
Un cittadino che ama il suo territorio





