Scatta l'obbligo del green pass per accedere al posto di lavoro. E continuano le proteste.
In circa 200 si sono ritrovati in piazza della Costituzione a Cuneo. Hanno promesso battaglia, non arretreranno di un millimetro rispetto ad una misura che considerano aberrante e antidemocratica. Un ricatto sociale.
Tra loro camionisti, operai, autonomi, sanitari, commesse, pensionati, insegnanti, dipendenti della pubblica amministrazione.
Tante anime, tante estrazioni sociali, culturali, politiche.
Un'unica cosa li lega: la ribellione al certificato verde.
"Tra noi c'è gente vaccinata e gente che non lo è, c'è chi si vaccinerà e chi non si vaccinerà. Non è questo il punto, perché qui siamo tutti dalla stessa parte, contro questa cosa scellerata che è il green pass! Stiamo tutti uniti, poi domani torneremo a separarci e ad avere idee diverse, ma oggi la battaglia ci vede tutti insieme per uno stesso scopo", ha detto Beppe Lauria, tra i promotori della manifestazione e del Coordinamento provinciale.
Tante le voci, tante le esperienze raccontate. Tanti quelli che non si presenteranno al lavoro.
E le azioni di protesta non si fermano. Davanti alla Michelin di Cuneo sono previsti dei presidi alle 5 della mattina, alle 13 e alle 19, nel momento dei cambi turno. Potrebbe essere superiore al 10% la forza lavoro non vaccinata all'interno dell'azienda. Per la piazza la percentuale si avvicinerebbe al 30.
Davanti alla Prefettura, dalle 9, protesteranno i vigili del fuoco, i sanitari e altre categorie di lavoratori.
E qualcuno è pronto a raggiungere Ventimiglia, dove potrebbero venire messe in atto azioni di blocco dei mezzi sulla frontiera con la Francia.
"Siamo sempre di più e dovremo essere granitici in questa battaglia di libertà. Per il nostro futuro e per i nostri figli", hanno detto dalla piazza, che ha voluto manifestare in piazza della Costituzione per sottolineare come il green pass metta in pericolo la democrazia nel nostro Paese.












