Ieri pomeriggio, sabato 6 novembre, presso palazzo Mathis è avvenuta l’inaugurazione della mostra "Bernardo Vittone, un architetto nel Piemonte del ‘700" che propone circa 40 pannelli di grandi dimensioni contenenti le schede illustrative di tutte le opere realizzate dall’artista nella nostra Regione. Un punto di partenza per un possibile percorso vittoniano che abbia il cuore proprio a Bra, ospite di molte sue creazioni, con l’obbiettivo di proporre iniziative che abbiano ricadute sul territorio. L’evento segue il convegno, tenutosi in mattinata, dal titolo "Monumento da Salvare" incentrato su Santa Chiara e il suo valore storico-culturale, di cui ci parla nell’intervista video Angelo Mallamaci, presidente della sezione braidese dell’associazione Italia Nostra.
A introdurre Fabio Bailo, assessore con delega alla Cultura, che, portando il saluto dell’Amministrazione, ha sottolineato come: "L’iniziativa serve a far conoscere meglio il ruolo di questo importante artista, a lungo considerato minore ma in realtà fondamentale per dare un gusto architettonico alla nostra Regione. Le mostre si realizzano solo se ci crede l’intera comunità, da chi concepisce il progetto a chi lo sostiene finanziariamente, come in questo caso l’associazione Amici dei Musei".
Successivamente, sono intervenuti i due curatori, Cesare Matta e Antonio Mignozzetti. Il primo, responsabile della parte fotografica, ha illustrato il loro metodo di lavoro. "Quello che vedete è il frutto di una lunga attività di documentazione portato avanti in diversi anni girando per tutto il Piemonte. Sull’artista erano già stati realizzati studi e ricerche, ma mai una mappatura generale che contenesse la sua opera complessiva. Vittone ha infatti iniziato la sua carriera a Torino, per poi estendere il proprio raggio d’azione a tutto il regno sabaudo: dal Chierese al Pinerolese, dal Canavese al Monferrato, dalle Langhe al Cuneese. Ora dunque stiamo proponendo la mostra in tutti i Comuni del territorio (circa 13) che ospitano almeno una sua opera, ricevendo sempre calorosa accoglienza".
Mignozzatti, che si è occupato dei testi, ha invece proposto una chiave di lettura del percorso. "Vittone è considerato appartenente all’ultima fase del Barocco, stile che ritroviamo nella maggior parte delle sue creazioni. Ma era una personalità umile e remissiva, che sapeva adeguarsi alle diverse situazioni e ai gusti delle committenze, per cui, anche se questi non erano consoni ai suoi, non declinava mai un incarico. Passando dunque per i pannelli potrete vedere le tante differenze che intercorrono tra le sue opere, sintomo di un approccio versatile. Ad esempio, realizzando l’abside del Duomo di Asti, lo ha conformato al puro gotico della struttura, dal momento che si è ritrovato a completare un lavoro non iniziato da lui personalmente".
L’esposizione è organizzata dalla Sezione braidese di Italia Nostra in collaborazione con il Comune e con il supporto di Amici dei Musei di Bra, Associazione "Ettore Molinaro-Amici di Santachiara e di B.A.Vittone", FAI Bra, ARCI Bra, Centro Culturale “Edith Stein”, Rotary Bra e Lions Club Bra. Ed è allestita fino al 26 novembre a Palazzo Mathis, visitabile a ingresso gratuito dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18 (mercoledì pomeriggio chiuso) e il sabato e la domenica dalle 9 alle 12,30. Contestualmente, alcuni pannelli vengono ospitati all’interno della chiesa di Santa Chiara, aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9 alle 18. Informazioni presso l’Ufficio Turismo e Cultura allo 0172-430185, mail: turismo@comune.bra.cn.it.



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