L'associazione “Col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo” onlus di Mondovì, con il suo presidente Romolo Garavagno, ha consegnato una formella ricordo alla famiglia Arione di Cuneo, per l'umanità dimostrata nella Seconda Guerra Mondiale, più precisamente il 1° gennaio 1945.
La cerimonia intima ma sentita, è avvenuta alla presenza dei proprietari della caffetteria cuneese, Vanna Arione e figlie e di diversi sindaci del territorio tra cui Federico Borgna (Cuneo), Ernesta Zucco (Trinità), Giorgio Bozzano (Sant’Albano Stura e Giuseppe Trossarello (Lequio Tanaro), oltre ai consiglieri cuneesi Santina Isoardi e Carrmelo Noto, la Madre Vicaria delle Suore di S. Giuseppe, suor Gallo, il dott. Garelli, Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza della Provincia di Cuneo, la Presidente dell’ANPI provinciale Biancotto, parenti dell’avv. Fea e di mons. Ravina.
I FATTI DEL 1945
"Il Parroco di Sant’Albano Stura, don Benedetto Ravina, aveva fatto visita al collegio delle Suore di San Giuseppe, ove erano trattenuti, tra un gran numero di ostaggi, i Curati della sua parrocchia, don Sebastiano Garello, e quello della Parrocchia di Trinità, don Gottardo Bellisio." - ricordano dall'associazione - "L’ufficiale nazista rifiutò il colloquio, ed irritato disse “E’ giorno di festa e non abbiamo nulla con cui festeggiare”. Con una felice intuizione don Ravina raggiunse il vicino Caffè Arione, già allora molto noto, ed acquistò tutte le bottiglie di, liquore, perfino quelle già mezze vuote, ragranellandone una cesta. Portate al collegio-carcere don Ravina corruppe le SS e riportò a casa i due confratelli e l’avv. Benese Fea, che in anni successivi fu Sindaco di Bene Vagienna.
Parole squisite da parte del Sindaco di Cuneo Federico Borgna, dopo la benedizione della Formella da parte del Parroco di Lequio Tanaro, don Antonio Calandri, e dal delegato del Vescovo di cuneo, don Gianni Falco. E' stato inoltre letto un messaggio del Parroco di Trinità e Sant’Albano, don Pier Renzo Rulfo.





