«Aprite le finestre è primavera», cantava Franca Raimondi. E con lo spirito rinvigorito dalla bella stagione, la voglia di uscire si fa sentire. Anche a Bra è possibile godere la meraviglia della natura, che si risveglia e lasciarsi incantare da suggestivi profumi e colori.
Come ci suggerisce lo scatto dell’artista braidese Pinuccia Sardo, nei giardini del Belvedere si possono ammirare delle piante di primule, che regalano un vero e proprio spettacolo. Se non ci siete ancora stati, fateci un giro: sarà l’occasione d’oro per stupire l’anima gemella o fare qualche foto da instagrammare.
Secondo il linguaggio dei fiori le primule rappresentano la giovinezza. Al mondo ne esistono migliaia di varietà e sono originarie del Sudamerica, Asia Meridionale, Cina e Giappone. Coloratissima e profumata, la primula è un fiore semplice e rustico che gli si vuol bene solo a nominarla e che nella sua semplicità racchiude dolcezza e gentilezza a iosa.
Come spiega Wikipedia, le più conosciute sono la Primula Obconica, adatta per la coltivazione in vaso, la Primula Polyanthus dai bellissimi fiori bicolore, la Primula Sieboldii con gli steli alti, la Primula Veris o Primula Odorosa con fiori peduncolati molto profumati.
Questi meravigliosi occhi della natura vantano anche molte proprietà: sono ricchi di sali minerali, oli essenziali, pigmenti flavonoidi, enzimi, vitamina C e servono a combattere la tristezza, grazie a virtù calmanti ed espettoranti.
Il nome deriva dal latino primus e, all’inizio del Rinascimento, questo termine indicava indifferentemente qualsiasi fiore che sbocciasse appena finito l’inverno: primule erano le pratoline, primule erano i bucaneve e così via. Con il tempo, poi, si guadagnò l’esclusività del nome. E ora, finalmente, primula è la primula, punto.