Quarantacinque effettivi divisi su quattro turni di 12 ore (un capo distaccamento, un capo reparto, 12 capi squadra e 32 vigili) a servizio di 99 Comuni (da 76, grazie alla disponibilità di autoscala e autogru, che fanno parte dei 17 mezzi utilizzati), nei quali sono stati effettuati ben 1.906 interventi negli ultimi 15 mesi, di cui 465 per incendi, 400 per soccorsi, 265 per incidenti stradali e 600 vari.
Sono questi gli importanti numeri riguardanti l'attività del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Alba, attivo dal 1977 nella sede attuale in corso Michele Coppino, coadiuvati dai Distaccamenti dei volontari di Bra, Sommariva Bosco e Santo Stefano Belbo.
Una dimensione che richiede una nuova sede, più grande e più funzionale. L’occasione giusta è quella che guarda all'“ex galoppatoio” presente nel complesso demaniale conosciuto come Zona H. E proprio il Demanio è una delle chiavi che i Vigili del Fuoco stanno utilizzando per aprire la porta giusta, verso un futuro che richiama ad aspettative per un servizio alla comunità di un territorio vasto e impegnativo.
Del tema si è tornati a parlare mercoledì 13 aprile durante la seduta della I Commissione consiliare del Comune di Alba, alla presenza del comandante provinciale del Corpo, ingegner Vincenzo Bennardo, e dell'architett Giacomo Marzo, che ha avuto un importante passato nei Vigili del Fuoco della capitale delle Langhe.
Dopo l'introduzione dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici Massimo Reggio, che ha riassunto lo stato dell’arte di cui si era già parlato alcune settimane fa, l’architetto ha illustrato le esigenze dei vigili del fuoco.
«Io stesso sono vigile del fuoco dal 1986, in questa veste ho trascorso 22 anni ad Alba e conosco bene il territorio – ha spiegato l'architetto Marzo –. Siamo arrivati a questo punto perché il Ministero ha obbligato i comandi provinciali a operare in sedi permanenti senza canone di locazione. Così è stata fatta un’analisi di mercato e, già nel 2015, il Demanio ha proposto al Comando provinciale di Cuneo l’ “ex galoppatoio” quale struttura individuata come luogo ideale per la nuova caserma.
Questo fabbricato, lungo 70 metri e largo 15, sarebbe idoneo a ospitare gli automezzi. Ci sarà un progetto per renderlo sicuro e moderno, e, a fianco, si dovrà costruire un edificio che ospiterà la parte logistica per gli alloggi e gli uffici del personale effettivo. Abbiamo bisogno di una nuova sede perché in quella attuale si fa veramente fatica a muoversi. E poi questa soluzione permetterebbe di restare in città, un punto per noi importante per sensibilizzare la popolazione al corpo dei vigili del fuoco e al loro valore per la società».
Pensiero ribadito dal comandante provinciale Vincenzo Bennardo, che dichiara: «Il demanio ci ha dato la possibilità di utilizzare una struttura non utilizzata e sulla quale non ci sono progetti in essere. C’è la necessità di investire per creare la parte degli alloggi su cui si farà un progetto, e di avere uno spazio consono alle manovre in sicurezza degli automezzi, soprattutto quelli grandi come le autoscale e gli autogru.
Vogliamo investire dal punto di vista strutturale, per potenziare la sezione che affronta gli interventi per intemperie, diventate purtroppo comuni, e per creare un piccolo museo storico. La zona è per noi strategica perché permette di arrivare velocemente in tangenziale senza impattare sul traffico cittadino, ma dando sempre la sensazione che il corpo dei Vigili del Fuoco è presente e attivo per la comunità che anima un territorio molto esteso».






