Si è svolta sabato 28 maggio presso la Sala Beppe Fenoglio di Alba la cerimonia finale di premiazione della 21ª edizione di “Bere il Territorio”, il concorso letterario nazionale promosso da Go Wine che invita in particolare i partecipanti a raccontare il loro rapporto con il vino attraverso il viaggio e le sue emozioni.
Un appuntamento ormai tradizionale che rappresenta uno dei progetti culturali più significativi di Go Wine, associazione nazionale che opera a favore della cultura del vino e dell’enoturismo.
Un concorso nato nel 2001 per diffondere un concetto positivo del corretto consumo dei vini di qualità e per contribuire a dare rilevanza culturale al tema della viticoltura in un Paese di grandi tradizioni come l’Italia.
Dopo due anni con il calendario spostato a fine estate, a causa del Covid, l’evento è tornato nel periodo primaverile, secondo la tradizione.
Nella sezione generale è risultato vincitore Mauro Martini di Roma, con il racconto “Un calice di malinconie”.
La giuria ha poi deciso di assegnare, sempre nell’ambito della sezione generale, due menzioni speciali. La prima a Ezio Marinoni di Torino per il racconto “Una vendemmia speciale” e la seconda a Andrea Fassi di Roma per l’elaborato “Terra umida”.
Il premio speciale riservato a un libro edito nel corso del 2021 che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione è stato assegnato a Flavio Demattè di Vigolo (Trento) per il volume “Nel nome del padre, della vite e del vino”.
Da questa edizione del Concorso è stato inoltre istituito un premio speciale rivolto a realtà del comparto vitivinicolo che si siano distinte per la salvaguardia del patrimonio territoriale in un’ottica di valorizzazione del paesaggio, con la fruizione dell’ambiente naturale, volto a stimolare lo sviluppo culturale, turistico, sociale ed economico. Il tutto in un’ottica di sostenibilità nel rispetto di modelli di sviluppo equi e “green”.
Un Premio istituito nel segno del rinnovamento della progettualità del Concorso, con un radicamento legato al territorio della Provincia di Cuneo, e secondo alcune linee di indirizzo indicate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.
Il Premio è stato promosso anche con il patrocinio del Collegio Geometri della Provincia di Cuneo, con il presidente geometra Carlo Cane presente alla cerimonia.
Per questa prima edizione il Premio è stato assegnato a Coldiretti Cuneo per il progetto “The Green Experience”: il Premio è stato ritirato in sala da Enrico Nada, viticoltore di Treiso e da pochi giorni neo presidente provinciale della Coldiretti.
Molto apprezzati in sala la presenza e gli interventi di Tullio Pericoli, designato “Maestro di Bere il Territorio” di questa edizione, disegnatore, pittore, saggista, scenografo.
“Disegnare un volto è come disegnare un paesaggio - ha affermato l’artista in sala - sono due superfici che nascondono grandi complessità. Il volto racconta la storia di una persona, il paesaggio racconta la storia di un gruppo di persone, di una cultura”.
Conversando con la giuria, Tullio Pericoli ha fornito molti spunti di riflessione, anche citando le Marche, sua terra d’origine.
“Ecco, venendo in macchina questa mattina guardavo le colline arrivando ad Alba, e mi chiedevo che differenza ci fosse con le colline marchigiane: in fondo la forma della terra non è molto diversa, sono colline che si succedono, ma visivamente sono completamente diverse, perché le popolazioni sono completamente diverse. Cambia come sono stati, mi verrebbe da dire, “dipinti” dalle persone questi due paesaggi, dall’uso che se ne è fatto e la storia che si è ripetuta per secoli.
La terra prende la forma del popolo che la usa, come la nostra faccia. Le coltivazioni, il modo di ararla, di usarla, è molto diverso. Adesso si stanno un po’ avvicinando, perché stanno arrivando molte vigne nelle Marche. Il paesaggio racconta continuamente la nostra storia, e quindi quando parlo di geologia penso che sotto la coltre che noi vediamo c’è un infinito leopardiano straordinario. Sono due infiniti, uno sopra e l’altro sotto. E c’è una profondità e complessità immensa sia all’interno di noi, che all’interno del paesaggio.”
Con la sua qualificata presenza Pericoli conferisce prestigio all’iniziativa e si inserisce nell’albo d’oro di un premio attribuito negli anni a Luigi Meneghello, Niccolò Ammaniti, Claudio Magris, Lorenzo Mondo e Gianmaria Testa, Sebastiano Vassalli, Dacia Maraini, Alberto Arbasino, Enzo Bettiza, Franco Loi, Francesco Guccini, Pupi Avati, Raffaele La Capria, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Maggiani, Luciano Canfora, Marcello Fois, Maurizio Molinari, Paolo Pejrone.
La Giuria del concorso è composta da: Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Repubblica), Massimo Corrado (Associazione Go Wine).
Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e un’importante selezione di aziende vinicole italiane che sostengono i progetti culturali Go Wine.