Attualità - 30 maggio 2022, 07:24

Bra, devozione e partecipazione alla processione in onore di Maria Ausiliatrice (Foto)

Grande festa ai Salesiani e nel quartiere Oltre-ferrovia nella serata di domenica 29 maggio

Momenti della processione in onore di Maria Ausiliatrice, a Bra

Momenti della processione in onore di Maria Ausiliatrice, a Bra

Tutti con gli occhi fissi verso l’orizzonte, i fedeli che hanno preso parte alla festa dell’Ausiliatrice, a Bra.

Salutata da drappi colorati, da fiori e da tanti fedeli, la Madonna tanto cara a don Bosco è tornata tra le vie del quartiere Oltre-ferrovia, che si è fermato per assistere alla tradizionale processione in programma nella serata di domenica 29 maggio.

Una festa di pietà popolare assente da due anni a causa della pandemia. E la partecipazione si è sentita già dalla partenza del corteo presieduto don Michele Molinar, Vicario Ispettoriale dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta, accompagnato dai parroci cittadini e dall’intera famiglia salesiana, guidata dal direttore don Alessandro Borsello.

Oltre alle autorità civili, composte dal sindaco Gianni Fogliato e altri amministratori, anche le Confraternite dei Battuti Bianchi e dei Battuti Neri, i Salesiani cooperatori, i giovani del catechismo, gli allievi della scuola media salesiana e un fiume di fedeli, con gli agenti del Corpo di Polizia Municipale a vigilare lungo l’intero perimetro.

La statua ha iniziato il suo ‘cammino’ dal cortile dell’Istituto San Domenico Savio di viale Rimembranze, ritrovando l’abbraccio della popolazione, che ha intonato preghiere e canti per Lei, aiuto dei cristiani e faro che illumina la via per giungere a Dio.

Ali di gente hanno atteso l’arrivo del corteo processionale di ritorno all’Istituto, per una festa che mantiene il sapore ed il fascino di sempre, nonostante una giornata dai connotati più autunnali che primaverili.

In questa processione ho visto tanta gente che pregava e che aiutava a pregare. Aiutarci a pregare è una cosa che ci fa bene”, così don Michele Molinar, che pensando alla festa dell’Ascensione ha chiamato a sé due bambini della Prima Comunione per commentare il quadro dell’Ausiliatrice che si trova nella Basilica di Valdocco.

Don Bosco desiderava veder crescere i giovani come buoni cristiani, onesti cittadini e futuri abitanti del cielo. Ecco, nelle fatiche e nelle difficoltà, un pezzo di paradiso aggiusta tutto. Datti da fare, fallo meglio che puoi, fallo per aiutare gli altri e questo è già costruire il paradiso sulla Terra”. Questo il messaggio finale del Vicario Ispettoriale, che ha preceduto un’invocazione alla Vergine e la benedizione. Un momento solenne per una celebrazione vissuta all’insegna della fratellanza e della gioia, secondo lo spirito di chi è ispirato dall’azione di don Bosco.

Impegnate in vostro favore Maria Ausiliatrice e persuadetevi che ciò che non possono fare i chirurghi, lo saprà fare Lei”. Un messaggio chiaro, semplice e attuale quello dell’apostolo dei giovani, ancora valido oggi.

Da oltre sessant’anni sono al servizio di bambini e ragazzi della città: era il 1959 quando i figli di don Bosco arrivarono sotto la Zizzola, nel quartiere Oltre-ferrovia. A sostenerli è proprio lei l’Auxilium Christianorum (l’Aiuto dei Cristiani), che era continuamente invocata da don Bosco. Il grande educatore di Valdocco pose la sua opera di sacerdote e fondatore, sin dall’inizio, sotto la protezione e l’aiuto di Maria Ausiliatrice, alla quale si rivolgeva per ogni necessità, specie quando le cose s’ingarbugliavano.

Ormai Maria Ausiliatrice è divenuta la ‘Madonna di don Bosco’: ella è inscindibile dalla grande Famiglia Salesiana, che ha dato alla Chiesa una schiera di santi, beati, venerabili e servi di Dio; tutti figli che si sono affidati all’aiuto della più dolce e potente delle madri.

Ed ora qualche curiosità sulla devozione a Maria Ausiliatrice.

Fin dal 1500, il titolo di ‘Maria aiuto dei cristiani’ compariva tra le Litanie Lauretane. Il suo culto era già noto all’epoca di papa Pio V e si propagò largamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi a Lepanto (1571) ed a Vienna (1683). Nel 1814 poi, il papa Pio VII, dopo la liberazione dalla prigionia napoleonica, istituì la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio.

La devozione alla Madonna sotto il titolo di Ausiliatrice conobbe una larga diffusione nell’Ottocento, proprio grazie a don Bosco, che volle manifestare la propria fiducia e quella dei suoi giovani allievi nella presenza materna di Maria nelle vicende dell’umanità e della Chiesa.

Per lui, infatti, Maria è la Madre che non abbandona mai i suoi figli, ma li segue e li aiuta con la sua intercessione. Nel 1862, dovendo decidere la costruzione della grande basilica di Torino, don Bosco confidò al futuro cardinale don Cagliero: “La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana” (Memorie di don Bosco 7,334). Da qui è derivata l’immagine emblematica della Madonna come figura salvifica che, in tempi difficili, accorre in aiuto dei cristiani e di tutta la comunità.

Vi sono numerosi aneddoti che legano la personalità di don Bosco alla Madonna. Nel sogno dei 9 anni che guidò tutta la sua vita, Gesù dice a Giovannino: “Io ti darò la Maestra” e le presenta Maria. Così, nei suoi oratori, che intanto si diffondevano in tutto il mondo, don Bosco soleva dire: “Quando un giovane entra in una Casa salesiana, Maria Ausiliatrice lo prende sotto la sua protezione”. Il medesimo concetto fu da lui ribadito al momento della costruzione della grande basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, inaugurata nel 1868: “Ogni pietra, ogni ornamento segnala una grazia”. E si spegnerà affermando: “Ho sempre avuto tutta la fiducia in Maria Ausiliatrice”.

Silvia Gullino

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