“I braccianti ci sono ma non possono lavorare perché non hanno un contratto. E in attesa che la piattaforma si rimetta in moto, il comparto agricolo perde ogni giorno una parte dl suo raccolto. La frutta non aspetta i tempi biblici della burocrazia e in attesa che il Viminale riattivi la piattaforma informatica, mirtilli, pesche e susine, maturano, cadono e marciscono. Così un’annata agricola buona rischia di finire al macero”.
Con queste parole piene di amarezza, Fabiano Porcu - direttore Coldiretti Cuneo - racconta non solo il danno ma anche la beffa che ha travolto gli imprenditori agricoli di tutta Italia e che il Cuneese, per primo, ha segnalato ai vertici della politica per poter trovare una soluzione che sia adeguata e celere.
Ogni giorno in più che passa è un ulteriore danno economico per tutto il comparto, nonostante la soluzione sia a portata di mano, anzi di un semplice tasto che deve essere schiacciato per riavviare il sistema informatico che gestisce i flussi, bloccato dal 22 aprile al 10 maggio ed ora in attesa che qualcuno esegua quel salvifico clik.
“Questa è una buona annata - prosegue il direttore Porcu - eppure rischiamo che la frutta non raggiunga i punti vendita dove così ci saranno solo prodotti stranieri e con i prezzi alle stelle. E questo nonostante una parte dei mille e 600 flussi del Cuneese, siano già arrivati: alcune centinaia di persone sono come parcheggiate in attesa che si riattivi la piattaforma per avere un contratto che permetta loro e quindi agli imprenditori, di essere in regola”.
Una sorta di limbo che nuoce a tutto il comparto e crea un cortocircuito: i braccianti sono regolarmente in Italia ma non possono lavorare perché privi di contratto .
In questo momento il settore che patisce maggiormente è quello dei piccoli frutti, giunti ormai a maturazione. La raccolta viene effettuata per l’80 per cento per scuotimento ma per il restante venti percento serve una manodopera formata che in questo momento non c’è.
Le aziende “si scambiano” i pochi lavoratori disponibili ma la frutta non ritarda la maturazione in attesa che la piattaforma informatica torni ad essere operativa.
Quindi l’annata è persa? “Siamo certamente in una fase critica - dice il direttore Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu - ma io voglio essere ottimista. Certo è che anche con un immediato ripristino della piattaforma dei flussi, i tempi sono troppo stretti per avere in tempo i raccoglitori di frutta in Granda”.
E quindi quale potrebbe essere la soluzione? “Per assurdo per andare avanti è necessario tornare indietro, spiega il direttore Porcu -. La soluzione concreta è che, visto che il programma d’aggiornamento del sito non funziona, agli stagionali venga rilasciata al più presto una autorizzazione cartacea per poter raccogliere frutta e ortaggi e per gli altri venga dato il visto per entrare al più presto in Italia. Questo però va fatto nel minor tempo possibile”.