Attualità - 13 settembre 2022, 12:30

Degrado in Cuneo centro, Clerico e Manassero: "Attenzione altissima, ma non siamo all'anno zero"

Ieri sera in consiglio comunale le interpellanze presentate da Civallero, Toselli e Mallone: i consiglieri chiedono azioni a sostegno dei residenti e in favore di sicurezza e integrazione

Auto della polizia in corso Giolitti

Auto della polizia in corso Giolitti

Da luglio a settembre sono stati realizzati oltre 300 controlli, che hanno identificato otto senzatetto extracomunitari e tre stranieri irregolari. Questo ci dice che il degrado sociale dell’area Cuneo centro è il vero problema, una questione che esula dal solo aspetto dell’ordine e della sicurezza pubblica”.

Parole dell’assessore cuneese Cristina Clerico, chiamata a rispondere nella serata di ieri (lunedì 12 settembre), in consiglio, alle interpellanze presentate da Franco Civallero, Luciana Toselli e Noemi Mallone. Fil rouge di tutti e tre i documenti, la tanto discussa situazione del quartiere Cuneo centro – nello specifico le aree di Piazzale della Libertà e di corso Giolitti - , in cui ormai sono settimanali le notizie di interventi delle forze dell’ordine.

Civallero, Toselli e Mallone: "Serve dare occupazione ai soggetti fragili"

I ripetuti interventi delle forze dell’ordine sembra non abbiano portato a nessuna soluzione reale e continuativa, tanto che il fenomeno si sta spostando anche in corso Monviso e nell’area della ‘Montagnola’, seppur in maniera minore” ha sottolineato Civallero, che ha proposto di mettere in piedi una cooperativa privata per dare impegno e occupazione agli extracomunitari che bazzicano nell’area (un’ipotesi privata, che ha comunicato in consiglio all’amministrazione): “Il muro contro muro si è dimostrato inutile, serve una struttura che possa venire incontro alle necessità dei soggetti più fragili”.

Di parere simile anche Toselli, che nel proprio documento chiede la costruzione di una squadra che operi concretamente in strada per portare aiuto e sostegno alle persone che vivono, nelle aree descritte, situazioni di marginalità e difficoltà: “La repressione non sta portando a nulla, come le penalizzazioni. Servono progetti che aiutino le persone a uscire dal baratro sociale in cui si trovano”.

Più interessati, invece, all’aspetto dell’ordine pubblico i consiglieri di Fratelli d’Italia. “Sarebbe opportuno intensificare la presenza delle forze dell’ordine e la collaborazione con quelle di Torino – ha detto Mallone - . Serve aiutare i soggetti con difficoltà ma per aiutarli bisogna prima identificarli e, riscontrate violazioni, agire di conseguenza: a  fine agosto tre agenti della municipale sono stati aggrediti, un evento che sottolinea la gravità della situazione”.

I consiglieri: "Situazione grave, si uniscano controllo e sostegno sociale"
I consiglieri intervenuti hanno, in linea generale, sostenuto le posizioni espresse da Civallero, Toselli e Mallone.

Oggi, la sera, gli operatori hanno paura di incontrare i ragazzi, per lo più figli del decreto Sicurezza e quindi persone che non hanno avuto la possibilità di rinnovare i propri documenti e pertanto vivono di espedienti. Sono persone difficilmente recuperabili, purtroppo” ha sostenuto Erio Ambrosino.

Si deve essere coscienti del fatto che l’integrazione di questi soggetti è anche sguardo al futuro: le politiche di integrazione innescano processi virtuosi che portano a sviluppo tramite la coesione sociale – ha aggiunto Luca Paschiero - . L’instabilità degli ultimi trent’anni a livello nazionale ha ‘aiutato’ nella carenza di organizzare politiche a medio e lungo termine: l’impronta è quella di anteporre misure di controllo alle politiche di coesione, ma le città possono diventare laboratorio per un’ottica differente”.

Aggiunge Ugo Sturlese: “E’ ovvio, da decenni, che questi problemi di abbandono e caduta relativi alla tossicodipendenza vanno affrontati in modo profondo, altrimenti si rischia di spostare semplicemente il problema. Serve creare un sistema di quartiere, un progetto organico che veda una forte concentrazione di risorse, e garantire la vita civile di tutti gli abitanti recuperando le persone che possono essere recuperate”.

Giancarlo Boselli ha ribadito la richiesta di un consiglio comunale aperto sulla situazione, segnale di vicinanza da parte dell’amministrazione: “La realtà in loco è gravissima, stanno aumentando le aggressioni, le molestie, gli schiamazzi, le risse. Immaginare di fare comunità in questo contesto è molto difficile. L’unico modo per essere incisivi è muoversi sul piano sociale-assistenziale e su quello di ordine pubblico, al contempo”.

Preghiamo sindaca e assessore competente di risolvere la situazione, aiutando questi soggetti in difficoltà e dando loro supporto. Abbiamo carenza di personale nella gestione del verde pubblico, perché non unire le due problematiche?” ha proposto Claudio Bongiovanni.

Clerico e Manassero: "Tanto lavoro da fare. Ma non siamo all'anno zero"

Clerico ha sottolineato ai consiglieri il fatto che molti degli interventi richiesti sono in atto, e spesso appannaggio di altri enti (specie per quanto riguarda le operazioni di controllo): “Sul territorio esiste una rete attiva e funzionante ma molto lavoro è ancora da fare – ha detto l’assessore - . La sicurezza urbana è tema più ampio, che comprende anche l’ordine a la sicurezza, ma non solo”.

L’assessore ha sottolineato come alcuni servizi congiunti tra diverse forze dell’ordine siano già attivi: “Sono stati implementati da agosto e, in numero, sono due o tre servizi settimanali dalle 18 alle 24. Ma non basta la matrice di sicurezza pubblica a garantire sicurezza e decoro urbano e sociale: bisogna implementare la rete con nuove professionalità che si occupino della tematica a vario titolo. Insomma, serve un osservatorio specifico, che la commissione consiliare permanente dedicata si occuperà di individuare”.

Anche la sindaca Patrizia Manassero ha ammesso che il lavoro da fare sull’area è ancora tanto, anche se alcuni primi segnali di positività rispetto alle iniziative di ordine pubblico si stanno riscontrando: “Le città stanno mettendo in campo ‘per volontariato’ sperimentazioni che stanno andando più o meno bene – ha detto - ; la popolazione che staziona nel quartiere, anche solo negli ultimi due anni, si è modificata profondamente e i braccianti della frutta, ora, non sono più il punto vero e proprio”.

Ho costituito un gruppo di lavoro sul tema e stiamo lavorando in sintonia – ha concluso il sindaco  - . Ma sono i servizi, che durano nel tempo più degli assessori, a doversi attivare. Certo è che se immigrati pakistani arrivano in Italia da Trieste e si muovono verso la nostra provincia significa che quanto il cuneese mette in campo è capace di dare una risposta sociale concreta”.

Simone Giraudi

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