Le mitiche fatiche di Ercole, le arti liberali, alle basi dell’insegnamento nel Medioevo, la vicenda biblica di Re Davide che combatte contro Golia, gli imperatori romani e la storia della Bella Maghellona, sono stati protagonisti della visita alle “Facciate parlanti” tenutasi domenica scorsa per le vie del borgo medievale di Saluzzo.
L’iniziativa è stata offerta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo nell’ambito della Festa del libro medievale e antico.
Più di 150 persone, suddivise in tre gruppi, si sono ritrovate al Monastero della Stella, sede della Fondazione dove è stato illustrato il percorso attraverso le proiezioni multimediali della facciate, affrescate in grisaille, che ornano gli antichi palazzi medievali.
A guidare i visitatori sono stati l’architetto Fabio Garnero, esperto restauratore, con la guida turistica Cristina Carli che hanno illustrato questa sorta di “libri a cielo aperto” dipinti sulle facciate di Casa Cavassa, il palazzo della Arti Liberali, la Casa di Davide, la Casa dei Cesari, e la Casa della Bella Maghelona.
"Sono molto lieto del risultato raggiunto - dice Marco Piccat presidente della Fondazione CrSaluzzo - perché abbiamo confermato come da un proposta d'interesse storico-artistico possa scaturire un'occasione per promuovere nuovi percorsi turistici e nuove perlustrazioni nel patrimonio del territorio, con evidenti risvolti economici".
A Saluzzo, antica capitale del Marchesato tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 sulle principali facciate degli edifici si diffuse l’arte dei dipinti monocromi “grisaille”. Tutti potevano così vedere e “leggere” questi libri che raffiguravano storie religiose, mitologiche e della letteratura cortese.
Una città del “libro aperto” e di una cultura che girava intono al manoscritto e delle prime edizioni a stampa – sottolinea Marco Piccat - che recenti restauri di edifici di proprietà privata hanno riportato in luce attraverso tracce di cicli pittorici importanti del passato.
Tra cui un vero e proprio “best seller” di oltre 500 anni fa: la storia della Bella Maghellona, figlia del re di Napoli, donna di impareggiabile bellezza e di Pierre, figlio del conte di Provenza. Un unicum di anonimo autore, ispirata ad un romanzo in prosa, composto in francese intorno al 1430. Si snodava in grandi quadri, per i tre piani degli edifici, con scene grandiose del mare, delle città di Napoli e della Provenza, dei tornei cavallereschi, della vita di corte e delle tante avventure in cui incappano i due giovani innamorati, prima di ritrovarsi, in modo fortunoso.
Un libro esposto che celebrava un amore profano contrapposto a quello di Griselda che era e rimane tra monumenti simbolo della civiltà cavalleresca saluzzese.
Alle spalle, nella parallela via Volta, a lato del palazzo dell’antico Vescovado, la sorpresa emersa in facciata da pochi mesi. Un affresco a grisaille attribuibile al grande pittore dei marchesi di Saluzzo Hans Clemer.
“Un Clemer classico, dell’ultimo periodo che si confronta con il gusto nuovo del rinascimento lombardo, dove la tecnica a grisaille, così di moda a Saluzzo e in Europa al tempo, segna un punto di incrocio tra pittura e scultura”.
Dei vari elementi della Casa dei Cesari, in cui sono dipinti tondi scolpiti con gli imperatori di profilo ispirati alle medaglie antiche, ha parlato Fabio Garnero, che ha lavorato al recupero dell’affascinante facciata.









