Agricoltura - 04 novembre 2022, 17:44

Coldiretti sulla nuova PAC: "Strumento atteso, ma le risorse sono insufficienti"

Boom di collegamenti al sito piemontese con richieste di approfondimento sul piano strategico 2023-2027. Nada e Porcu: "L'agricoltura va messa al centro, consolidando il lavoro degli imprenditori"

Coldiretti sulla nuova PAC: "Strumento atteso, ma le risorse sono insufficienti"

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2023-2027 è necessaria ma non sufficiente, poiché le sfide vanno ben oltre le risorse a disposizione. È quanto rileva Coldiretti Cuneo a margine del webinar “Piano strategico PAC 2023-2027: approfondimenti sui pagamenti diretti” che questa mattina, sul sito web di Coldiretti Piemonte, ha registrato un boom di collegamenti, arrivati a 3.000, segno che questo tema, al centro di alcune significative novità, è di grandissimo interesse per il mondo agricolo.

All’incontro, moderato dal Delegato confederale di Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa, è intervenuto il prof. Felice Adinolfi, ordinario del Dipartimento di Scienze Mediche veterinarie dell’Università di Bologna e Direttore del Centro Studi Divulga.

La competitività delle aziende agricole, la salvaguardia dell’ambiente, la conservazione di paesaggi e biodiversità, il sostegno al ricambio generazionale: questi gli obiettivi principali della PAC 2023-2027 che – ha evidenziato il prof. Adinolfi – è ormai stata definita per un buon 90%, mancando solo pochissimi passaggi alla conclusione.

Tra le novità che la nuova PAC introduce c’è il sistema di cinque pagamenti: pagamento base, ecoschemi, ridistributivo, giovani agricoltori e sostegno accoppiato. Le risorse finanziarie sono le stesse della PAC precedente (7,3 miliardi annui per l’Italia), ma ci sono agricoltori che avranno un aumento dei pagamenti ed altri agricoltori che avranno una diminuzione, essendo la nuova PAC più selettiva.

La struttura di base di questa PAC è nata prima degli ultimi avvenimenti che stanno sconvolgendo i mercati, dalla pandemia fino alla guerra in Ucraina, e anche prima di alcune decisioni strategiche di Bruxelles su Green Deal e Farm to Fork. Le modifiche apportate non sono sufficienti ad affrontare le grandi sfide in atto, ma resta uno strumento quanto mai necessario per garantire la sopravvivenza e il futuro delle nostre imprese” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.

L’agricoltura va messa al centro: è necessario riconoscere il ruolo strategico che hanno le aziende agricole nella tutela dell’ambiente e nel presidio dei territori. Allo scopo, non devono subentrare derive e meccanismi fuorvianti ma si deve consolidare, in termini economici, il lavoro dei nostri imprenditori” afferma Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.

comunicato stampa

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