Economia - 16 novembre 2022, 14:31

Stipsi: caratteristiche e rimedi per un fastidioso disturbo

Stipsi è un termine che deriva dal greco “styphein”, col significato di “stretto”, e definisce un disturbo parecchio fastidioso

Stipsi: caratteristiche e rimedi per un fastidioso disturbo

Stipsi è un termine che deriva dal greco “styphein”, col significato di “stretto”, e definisce un disturbo parecchio fastidioso, in grado di condizionare non poco la vita dei soggetti che ne soffrono, e quindi da considerare e trattare con tempismo e con la massima attenzione.

Comunemente nota come stitichezza, è di fatto una difficoltà nella corretta evacuazione, quindi nell'espulsione delle feci tramite il processo di defecazione, che avviene quindi in modo saltuario, non regolare e incompleto, restituendo una sgradevole sensazione di gonfiore, occlusione e conseguenti dolori addominali e mal di pancia.

Naturalmente questo disturbo, quantificato in evacuazioni non più frequenti di 2-3 volte alla settimana, può essere anche soltanto passeggero, in seguito per esempio a cambiamenti nell’alimentazione e nello stile di vita quotidiano, ma se prolungato nel tempo può comportare effetti collaterali e complicazioni che richiedono un consulto medico specifico.

La stipsi di divide in due tipologie: può essere transitoria, quando appunto è passeggera, momentanea, sperimentata in seguito a mutamenti nelle abitudini della nostra vita quotidiana, oppure nelle condizioni climatiche (il famigerato "cambiamento d’aria” in seguito a una vacanza al mare o a un weekend in montagna) oppure originatasi in seguito a malattie, interventi chirurgici, ecc… Quando persistente e conclamata nel tempo, solitamente per un periodo di tempo superiore ai sei mesi, diventa cronica. In questo caso le cause sono da ascriversi alla presenza di patologie pregresse nell’individuo che ne è affetto, da malattie che coinvolgono l’apparato intestinale a eventuali disfunzioni motorie, da patologie neurologiche (per esempio il Morbo di Parkinson) al diabete e così via.

L’aspetto neurologico e mentale gioca un ruolo importante nel potenziale insorgere di casi di stipsi, in quanto lo stress e l’ansia figurano come cause di stitichezza, che diventa più frequente anche nelle persone affette da depressione.

Si riscontra principalmente in soggetti femminili, specialmente in età matura, con una percentuale pari a quasi il 50% nelle donne over 50 che deve affrontare questo disturbo.

La gravidenza è un periodo in cui le donne sperimentano tendenzialmente più di frequente episodi di stipsi, a causa dei cambiamenti a livello ormonale e all'ingrossamento dell’utero.

La stitichezza, oltre ad avere ripercussioni anche dal punto di vista emotivo, con lo sviluppo di un generale senso di impotenza e malumore, che ha conseguenze anche nelle interazioni sociali e nella possibilità di svolgere le mansioni quotidiane con libertà e al meglio, può comportare anche diversi effetti collaterali. Tra questi ricordiamo l’insorgere di emorroidi a causa del grande sforzo profuso durante i tentativi di evacuazione, la manifestazione del prolasso anorettale oppure la formazione di occlusioni intestinali (veri e propri ammassi fecali bloccati nell’intestino), che richiede un immediato consulto medico.

Prevenzione e Trattamento

Per poter prevenire e curare questa scomoda disfunzione che può generare un impatto, mentale e fisico, assolutamente da non sottovalutare, è consigliabile seguire suggerimenti di buona condotta, per rendere la nostra vita più equilibrata e aiutare il nostro organismo a ritrovare la propria regolarità.

Piccoli accorgimenti nella nostra alimentazione e nello stile di vita possono infatti aiutare moltissimo nel combattere e prevenire la stipsi. Per esempio, osservare una dieta ricca di fibre, consumando quindi cereali, frutta e verdura in quantità, mantenendo il più possibile una scansione regolare dell’orario dei pasti e idratandosi in abbondanza bevendo molta acqua, è il cammino giusto da seguire in quanto genera l’effetto di ammorbidire le feci, che spesso sono invece dure e di forma irregolare nei casi di stitichezza, e quindi più difficili da espellere. Inoltre, integrare la dieta con delle soluzioni naturali specificamente pensate per favorire il benessere intestinale, come gli integratori alimentari di https://shop.srfarmaceutici.it/, può rappresentare un valido sostegno per ripristinare la corretta funzione digestiva, il transito intestinale e per l’eliminazione dei gas che provocano gonfiore.

Un regolare esercizio fisico, anche come una semplice passeggiata, oppure un giro in bicicletta, è poi positivo per favorire una regolare attività intestinale, potenzialmente ostacolata da uno stile di vita troppo sedentario.

L’evacuazione non deve inoltre essere relegata a un ritaglio del tempo, ma necessita del proprio tempo fisiologico per un corretto espletamento. Ignorare uno stimolo o eventualmente affrettare l’evacuazione non aiuta il percorso verso la propria regolarità.

Ovviamente anche i lassativi possono essere d’aiuto, con l’imperativo però di assumerli nei dosaggi corretti, pena una possibile assuefazione agli stessi e alcuni effetti collaterali non trascurabili tra cui aerofagia e dolori e problemi ai reni.

Infine, un piccolo aiuto prima dell'evacuazione: bere una bevanda calda e massaggiare il ventre con delicatezza può facilitare la rilassatezza dei muscoli addominali, e favorire la corretta espulsione delle feci.

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