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Politica | 25 novembre 2022, 09:38

Pd verso il congresso, Gribaudo a Letta: “Caro segretario, così non va”

La deputata cuneese si astiene in direzione nazionale evidenziando il poco spazio dato ai giovani e alle donne. “Questo Comitato Costituente – dice – nasce male. Attendo cambiamenti che, auspico, arrivino”

Pd verso il congresso, Gribaudo a Letta: “Caro segretario, così non va”

Domani, sabato 26 novembre, anche in provincia, in varie piazze della Granda, il Partito Democratico apre le iniziative in vista del congresso che porterà all’elezione di un nuovo segretario nazionale e, almeno nelle intenzioni, al cambio della classe dirigente del partito

Il percorso si annuncia travagliato e con molti ostacoli.

Chiara Gribaudo, deputata cuneese che fa parte della direzione nazionale dem, evidenzia le difficoltà del momento e denuncia quanto sia difficile attuare il cambiamento da tutti auspicato.

 

“Da sempre – afferma Gribaudo - sono abituata a usare parole di verità, quello stesso approccio trasparente che il segretario Enrico Letta ci ha chiesto di utilizzare in questa fase costituente. Proprio per questo, nel mio intervento in direzione, ho voluto fare un po’ di chiarezza sulla composizione del Comitato costituente. Credo – denuncia - ci sia stata una mancanza di trasparenza. Capisco non sia facilissimo trovare un criterio e capisco che tutto si possa sistemare in corso d’opera, ma sono troppo pochi gli under 40, tra cui, per giunta, è stata esclusa ancora una volta una donna, la più giovane dei cosiddetti “reggenti”.

E poi – aggiunge -, parliamo della scelta dei parlamentari: una composizione avvenuta con un criterio poco comprensibile, che non è stato né discusso né votato in assemblea. Un conto è scegliere chi ha avuto funzione importante nella storia del nostro partito, un altro è scegliere con un criterio non illustrato, di cui non sappiamo niente e mai votato, nemmeno in una segreteria mai convocata. Addirittura chiediamo criteri ai territori (tra cui il sorteggio) e invece il resto rimane opaco. 

 

Ho deciso di astenermi – fa sapere - e non ho votato contro perchè il segretario ha già chiarito che saranno necessari dei cambiamenti. Li attendo. Fatto sta che questo comitato nasce male: veniamo dalla pessima esperienza delle pluricandidature, e il problema è sempre lo stesso: non si tiene mai conto di quello che si viene votato negli organismi dirigenti e non va bene”.

Una situazione dunque quanto mai complessa, in cui perdura lo scontro tra correnti e il nuovo fatica a farsi strada.

Lo spettro dell’implosione del Pd – a giudizio di molti osservatori - resta dietro l’angolo.

 

GpT

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