Economia - 21 dicembre 2022, 18:00

Ghisolfi: L’educazione finanziaria diventi materia obbligatoria nelle scuole al più presto

A Cuneo, presso la Villa Tornaforte, un frizzante incontro tra Beppe Ghisolfi e Massimo Giletti sull’alfabetizzazione economica, in collaborazione con la Fondazione Baravalle

Ghisolfi: L’educazione finanziaria diventi materia obbligatoria nelle scuole al più presto

Lunedì 19 dicembre , presso villa Tornaforte  a Cuneo,  si è tenuto un’interessante dibattito sui temi dell'alfabetizzazione economica, tra il  popolare conduttore de La7 Massimo Giletti e il banchiere di fama internazionale Beppe Ghisolfi.

La sede aulica e prestigiosa dell’editore Nino Aragno,  una splendida residenza nobiliare ottocentesca, si è trasformata, per questo tardo pomeriggio, in una vera e propria “Arena” nella quale, il famoso conduttore televisivo Massimo Giletti ha affrontato i temi di educazione finanziaria,  temi molto attuali in questo preciso momento storico: il rapporto tra iniziativa bancaria, politica economica pubblica e lotta agli effetti sociali della crisi (prima sanitaria ora energetica e bellica).

Presenti in sala alcuni  componenti dell'Accademia di Educazione Finanziaria,  fondata e presieduta dallo stesso Ghisolfi, coadiuvato dal direttore generale l’avvocato Alberto Rizzo e dal vicepresidente e libero professionista Marco Buttieri;  un'associazione privata no profit  costituita da un gruppo di professionisti, legati da un rapporto di stima e amicizia, convinti che la consapevolezza finanziaria significhi, prima di tutto, libertà.

Non poteva mancare, in questo contesto, la presenza in prima fila della Fondazione Baravalle.  

Costituitasi a giugno di quest’anno, per volere dei soci  fondatori, gli imprenditori  Luca Baravalle, Caterina e Andreina Tuninetti, ha tra i suoi progetti futuri più importanti quello di divulgare il più possibile l’educazione finanziaria,  portando il progetto anche  nelle scuole, con l’obiettivo di fornire  una maggiore consapevolezza tra i più giovani del valore del denaro, del suo uso e dell’importanza del risparmio.

Curatore del progetto  Educazione finanziaria  della Fondazione Baravalle, non poteva che essere, anche in questo caso, lo stesso Ghisolfi, che ne è anche vicepresidente: senza ombra di dubbio uno dei professionisti più qualificati a livello nazionale per assolvere a questo  compito.

In rappresentanza della Fondazione Baravalle, era presente il suo Direttore,  l’architetto Chiara Rota, alla quale il Presidente Baravalle ha affidato il delicato compito di coordinare i progetti e le aree di impegno verso cui la fondazione indirizzerà i suoi interessi:

“ Un incontro a cui non potevamo mancare. La Fondazione ha tra i suoi obiettivi prossimi, quello di avvicinare i giovani in età scolastica al mondo del lavoro con maggiore consapevolezza. L’educazione finanziaria è una materia fondamentale che potrà aiutarli ad affacciarsi al mondo del lavoro in modo più adulto e consapevole” commenta Chiara Rota, “ è ampiamente riconosciuto, infatti, che un adeguato livello di educazione finanziaria può incidere sui sistemi economici, determinandone maggiore efficienza, competitività e innovazione. E’ quindi importante che ai ragazzi vengano dati gli strumenti già in età scolastica, e in questo il professor Ghisolfi è stato un antesignano e questo per noi ha grande valore e importanza.”

La promozione dell’educazione e dell’inclusione finanziaria è, infatti, una delle aree di interesse della Fondazione Baravalle  che, attraverso  il progetto “Educazione Finanziaria” curato nei dettagli dal Professor Ghisolfi,  intende  fornire gli strumenti per divulgare a tutti i livelli, partendo da quello scolastico, quell’insieme di conoscenze relative al settore finanziario che consentono, una volta acquisite, di compiere scelte più consapevoli.  Aumentare le proprie conoscenze in ambito finanziario ha un duplice vantaggio. Da una parte quello di cogliere le opportunità giuste in base ai propri obiettivi finanziari, dall’altro quello di non cadere nelle mani sbagliate. Le situazioni in cui si vanno a sottoscrivere strumenti finanziari non adatti alle proprie esigenze sono più frequenti di quanto si possa immaginare: per questo occorre essere adeguatamente educati a livello finanziario.

L’attuale momento storico in cui ci troviamo a vivere, ha posto sempre più al centro dell’attenzione il rapporto tra finanza e cittadini e, di conseguenza, la relazione tra conoscenza economica e responsabilità individuale.

 

Ed è proprio quello che emerge da questa interessante conferenza, come ribadito da Ghisolfi: “le nuove generazioni hanno bisogno di strumenti adatti che gli consentano non solo di comprendere, ma anche di immagazzinare e fare proprie quell’insieme di conoscenze, capacità e competenze grazie alle quali saranno in grado di affrontare al meglio  non solo la propria vita economica, ma anche quella lavorativa e sociale”.

 

Obiettivo condiviso anche dalla Fondazione Baravalle: da materia per addetti ai lavori, l’educazione finanziaria deve diventare al più presto una materia di base da studiare sui banchi di scuola, al pari dell’educazione civica.

Purtroppo in Italia ci sono ancora molte lacune in termini di diffusione delle conoscenze economiche di base, come dimostrano i risultati di diverse rilevazioni e ricerche. Basti pensare che Il World Competitiveness Index colloca l’Italia al 44° posto per diffusione dell’educazione finanziaria e ultimo tra i Paesi del G8.

 

Giletti e Ghisolfi, durante l’incontro hanno discusso in modo approfondito di educazione finanziaria, aiutati dai Manuali scritti dal secondo,  editi dal padrone di casa, Nino Aragno.

L’ultimo,  in ordine di tempo, è il Bignamino,  una vera e propria summa  dei concetti base di finanza, scritti in maniera semplice  e comprensibile a tutti, ideato dal professor Ghisolfi, per rendere il più facile possibile la materia ai più giovani e non, che si avvicinano alla materia.

 

Non è un segreto infatti che molte persone dimostrino, oggi, poca dimestichezza con i vocaboli dell'economia finanziaria;  per questo la Fondazione ha a cuore questo progetto e  si auspica che presto possa diventare una materia di studio obbligatoria nelle scuole, tema su cui, a seguito di recenti proposte di legge, si dovrà esprimere il  nuovo Parlamento, perché è sempre più importante che gli individui, giovani e adulti, abbiano un insieme di conoscenze e competenze finanziarie diverse rispetto al passato.

In questa ottica lo studio dell’economia finanziaria di base diventa sempre più indispensabile.

Gli enormi cambiamenti che stanno avvenendo in tutti i paesi e, in particolare nei paesi sviluppati, hanno, infatti, profonde ripercussioni sull’economia e sulle piccole e grandi decisioni che ciascun cittadino è chiamato a compiere nel corso della vita.

 

La crisi economica attuale ha reso esplicito a tutti il costo per l’individuo di scelte finanziarie sbagliate evidenziando che, quando i costi diventano molto alti e toccano ampie fasce della popolazione lo Stato è chiamato a intervenire, con conseguenze su tutti i contribuenti e, nei casi più gravi, sulla stabilità finanziaria.

L’Italia ha il dovere di far fronte a questa sua fragilità culturale che, come le ricerche confermano, ha effetti potenzialmente negativi sul benessere dei singoli e sul sistema-paese nel suo complesso.

 

Durante l’incontro, è emersa anche la necessità di portare l’educazione finanziaria anche all’interno della classe politica: “Quando in una puntata devo affrontare temi  legati al mondo della finanza o dell’economia in generale e devo chiamare come ospite  un politico, faccio sempre fatica a individuarne qualcuno che sappia di cosa stiamo parlando”.  Queste sono le parole di Giletti e Ghisolfi non può che annuire.

Prima della fine della conferenza che, per atmosfera e luogo, ha più il sapore di un salotto culturale, il professor Ghisolfi offre al pubblico alcuni piccoli ma non indifferenti consigli:

Se io fossi un giovane con un piccolo patrimonio da investire non avrei dubbi: la parola d’ordine è diversificare: per primo comprerei una casa, il resto lo investirei in titoli di Stato – a mio avviso i più sicuri – e il resto in azioni perché esse, con il passare del tempo, non ti tradiscono.”

A chi tra il pubblico chiede il suo parere sulle criptovalute, il banchiere risponde con fermezza: “Finchè non saranno davvero regolamentate, tenetevi lontane da esse, come da chiunque vi proponga investimenti dai facili guadagni stratosferici: non esistono e possono farvi perdere tutto in un battito di ciglia”.

comunicato stampa

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