Attualità - 22 dicembre 2022, 11:39

Associazione Museo della Bicicletta di Bra: prosegue la campagna di tesseramento 2023

Diventare soci vuol dire entrare in una grande famiglia unita dalla passione per la bici e sostenere tante iniziative. C'è anche l'ex ciclista Stefano Zanini tra i nuovi tesserati

L?ex ciclista Stefano Zanini con la tessera associativa insieme a Luciano Cravero

L?ex ciclista Stefano Zanini con la tessera associativa insieme a Luciano Cravero

C’è anche Stefano Zanini tra i nuovi soci dell’associazione Museo della Bicicletta di Bra. Sì, proprio lui il dirigente sportivo ed ex ciclista su strada italiano con un bottino di 32 vittorie tra cui l’Amstel Gold Race, la Parigi-Bruxelles, due tappe al Giro d’Italia ed una al Tour de France.

Associarsi è facile, basta chiamare il numero 333/6567315 e richiedere la tessera di nuovo socio o rinnovare quella scaduta al costo di 10 euro. Grazie alla campagna di tesseramento per l’anno 2023, continuerà così l’opera di promozione e conservazione dei cimeli che il presidente Luciano Cravero ha raccolto nel corso di tanti anni per dare vita al sogno di creare un museo che, oggi, è uno dei più completi d’Italia.

Con i suoi 84 anni Cravero è un autentico testimonial del valore della bicicletta, un uomo inossidabile e dalle mille risorse, che ha saputo valorizzare lo sport delle due ruote e rendere ancora più attrattiva la città di Bra, dove sale la febbre per la tappa del Giro d’Italia in programma il 18 maggio 2023.

Nell’allestimento di corso Monviso 25 (visitabile su prenotazione al numero 333/6567315) sono esposte tante biciclette, quella da bersagliere del 1900, da panettiere, da arrotino, da barbiere, da spazzacamino, da pompiere, da lattaio, da stagnino, da portalettere e da gelatiere. Alcuni modelli sono originali, altri sono repliche precise nei dettagli, grazie al lavoro esperto del cavaliere Stefano Milanesio, anche lui socio e grande collaboratore dell’Ufficiale Luciano Cravero, ideatore, fondatore e presidente del Museo.

Accanto alle due ruote da lavoro ci sono quelle sportive per un mondo eroico e colorato, che trasuda di fatica e trionfo, raccontato in ogni festa sociale da campioni del calibro di Franco Balmamion e Italo Zilioli (fedelissimi del Museo). Tra gli oggetti cult c’è la bici della campionessa di handbike Francesca Fenocchio oppure quella da corsa del 1935 con il primo cambio Campagnolo a bacchetta posteriore, usata anche da Gino Bartali e Fausto Coppi.


Dietro il racconto di ciascuna bicicletta c’è un pezzo di storia d’Italia e del mondo. Ci sono ricordi dell’infanzia, dei genitori e dei nonni, modelli dei marchi più conosciuti, borracce, autografi, pagine seppiate di vecchi giornali e le magliette di tanti corridori del passato e del presente, frutto di generose donazioni da parte di nomi famosi del ciclismo, come Gianni Savio, general manager della Drone Hopper Androni Giocattoli, che ha appena portato in dote la casacca del campione dell’Ucraina Andrii Ponomar.

Diventare soci vuol dire entrare a far parte di una grande famiglia unita dalla passione per la bici, un mezzo di trasporto che funziona in tante situazioni diverse: per il benessere quotidiano, perché la mobilità attiva funziona se si vuole stare meglio; per gli spostamenti brevi funziona, perché veloce e non inquina; per decongestionare il traffico dalle nostre strade urbane. Luciano Cravero docet!

Silvia Gullino

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