Politica - 08 marzo 2023, 08:54

Il braccio di ferro con la Regione sui canoni idrici impatta pesantemente sul bilancio della Provincia di Cuneo

Lunedì 6 marzo, l’assemblea provinciale ha approvato il bilancio preventivo, ma restano dubbi sulla suddivisione dei 3,9 milioni di euro di canoni sulle derivazioni di acque pubbliche

Un momento dell'incotro sulla crisi idrica tenutosi in Provincia (Credit ph: Provincia di Cuneo)

Un momento dell'incotro sulla crisi idrica tenutosi in Provincia (Credit ph: Provincia di Cuneo)

Dalla Segreteria provinciale del PD riceviamo e pubblichiamo:

Lunedì 6 marzo, l’assemblea provinciale ha approvato il bilancio preventivo, ma restano dubbi sulla suddivisione dei 3,9 milioni di euro di canoni sulle derivazioni di acque pubbliche

L’intesa raggiunta con la Regione sottrae comunque alla Provincia 2 milioni di euro e conferma che c’è un problema tutto politico. Cirio non poteva certo stravolgere la decisione di destinare direttamente ai comuni montani tali importanti risorse perché avrebbe sconfessato l’uomo forte della sua maggioranza, Paolo Bongioanni di Fratelli d’Italia, che si muove ormai da Presidente della Provincia in pectore.

Non si poteva nemmeno rischiare di finire in tribunale per la verifica di legittimità delle modifiche introdotte dalla Regione. E così la Provincia di Cuneo si dovrà accontentare di 1 milione e 900 mila euro, di cui 400.000 per di più già destinati alle strade bianche, seppur dietro bando pubblico e non più su semplice indicazione della politica. 

“Una buona mediazione col ‘metodo Cuneo’ – secondo il presidente Robaldo – che tiene conto delle esigenze del territorio”. La conferma che la Regione vuole ridurre i margini di azione dell’ente Provincia, a nostro sommesso parere, mortificando quell’approccio strategico che dovrebbe informare la manutenzione della viabilità. 

Dividere a metà i 4 milioni di euro contesi è una soluzione che può andare bene quest’anno, nell’urgenza di mettere in sicurezza il bilancio provinciale, ma di cui non ci si può accontentare per il futuro. Si dovrà senz’altro insistere affinché la Regione riconosca al cuneese tutte le risorse delle grandi derivazioni, al pari delle altre province piemontesi.

cs

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